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Abortisce da sola, nel bagno dell’ospedale

Di Fabio Della Pergola (---.---.---.12) 11 marzo 2014 21:59
Fabio Della Pergola

A me risulta che ci sia una certa differenza fra la Repubblica italiana e il Regime fascista. A lei no?

La legge 194 è stata votata dalla maggioranza parlamentare, democraticamente eletta da tutti i cittadini con diritto di voto (comprese le donne, pensi un po’!) e confermata con referendum popolare da una maggioranza di votanti (tutti cittadini con diritto di voto, comprese le donne, pensi un po’!). Non mi risulta che le leggi razziali abbiano percorso questo iter.

Ed è stata proprio quella maggioranza parlamentare e popolare ad aver deciso la legittimità delle pratiche abortive, non avendo ravvisato in tutta evidenza che un feto sia equiparabile ad un bambino, cioè quello che lei si ostina a sostenere.

Mi rendo conto che la cosa la disturba, ma la realtà è questa. Sia chiaro che io non ho alcun interesse a convincerla; creda pure quello che vuole, così come gli obiettori credano pure in quello che vogliono. Ma non nelle corsie degli ospedali pubblici. Sono legittimati a farlo dalla legge stessa, anche questo deve essere chiaro, ma la legge prevede anche che medici non obiettori siano sempre disponibili, ovunque e in qualsiasi turno. Questo non succede e si configura come una prassi politica di impedimento fattivo della libertà di ricorrere all’aborto. Cosa che anche la Commissione Europea ci ha rimproverato.

Da qui il mio articolo. E ribadisco il concetto: se uno ha problemi personali a procurare aborti o anche solo ad assistere una donna che ha abortito (ma può una pura e semplice assistenza medica essere soggetta ad obiezione di coscienza?) cambi specializzazione, cambi lavoro, cambi paese, oppure cambi testa. Ma se ne stia alla larga dalle donne ospedalizzate, perché con questo atteggiamento prima o poi ne ammazza qualcuna.


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