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Regione Calabria. L’esercito dei consulenti

Di Giuseppe Oceano (---.---.---.198) 6 aprile 2009 00:30
Rilevo dal commento che evidentemente non risulta chiaro al sig. Grimaldi (anziché replicare nottetempo, avrebbe potuto spendere una ½ giornata a documentarsi) ciò che è stabilito dalle normative comunitarie per favorire l’accelerazione della spesa in maniera coerente a quanto previsto dagli obiettivi della strategia di Lisbona. Per dirla in maniera semplice ed intellegibile questo è quanto:
1) L’assistenza tecnica al P.O. Regione Calabria FERSR 2007 -2013 è azione prevista e co-finanziata dall’U.E. (tanto per la Regione Calabria che per tutte le altre regioni dell’Obiettivo convergenza) per far sì che i fondi destinati dalla Comunità Europea alle regioni svantaggiate vengano programmati e spesi coerentemente a quanto previsto dal Quadro Strategico Nazionale; in pratica non solo l’U.E. ha previsto e preventivato questa azione di assistenza ma la richiede per garantire che i fondi comunitari destinati alla Regione vengano pienamente utilizzati ; Il costo di detta operazione ricade sulla Comunità Europea (che cofinanzia al 50% le azioni di A.T.) e sul Ministero Sviluppo Economico (50%); vero è che il contribuente ( più olandese o tedesco che italiano) paga le azioni di A.T., ma spero convinto dell’efficacia di questa operazione.
2) La Regione Calabria, come tutte le regioni CONV, ha deciso di dotarsi di questo strumento di assistenza tecnica e , sulla scorta di un Budjet definito, ha deciso di redigere concorso ad evidenza pubblica per titoli e colloquio per individuare figure di esperti da coordinare attraverso i dipartimenti competenti; tale operazione inizialmente intrapresa anche dalla Regione Sicilia, è stata successivamente sospesa ed –in alternativa – è stato esperito un bando di gara per l’affidamento a strutture tecniche esperte nell’accompagnamento nella programmazione comunitaria, oggi in corso di rettifica. (si precisa che le due scelte – assolutamente legittime e su cui è lecito poter dibattere – prescindono dalla dotazione finanziaria destinata alla A.T., comunque riconosciuta in valore percentuale all’ammontare delle somme destinate agli interventi sul territorio) 
3) La cifra prevista per i consulenti è conforme a quanto corrisposto a qualsiasi consulente in ambito comunitario (traduco ulteriormente la cifra: € 1320,00 mensili che aggiunta alle imposte e alle detrazioni – a carico del consulente- si traducono in € 43200 annue.).
Chiariti al sig. Grimaldi tutti questi elementi che, maliziosamente esposti , avrebbero potuto suscitare quantomeno irritazione nel lettore, la mia ragionevole domanda:
Dove è lo scandalo (il numero dei consulenti)? Dove la mal gestione della cosa pubblica?dove è –in definitiva –la notizia?
Vi fosse stata una selezione che, come -ahinoi- avvenuto in passato, in maniera discriminatoria avesse individuato il personale qualificato sulla scorta della regione di Nascita o di Residenza (e di cui il sig Grimaldi ha forse perso memoria) avrei potuto meglio comprendere il fervore nel trattare questa notizia come argomento di cronaca, viceversa….
Rispetto in ogni caso l’energia profusa da questo giovane intento formarsi come giornalista nel cercare il torbido (anche lì dove torbido forse non c’è); spero che il suo scrivere non sia oggetto di pressioni di a lui danti causa che rischiano in tal modo di esporlo al dileggio ;
In ogni caso pur rispettando il suo “lavoro” che critico ma non censuro (e ciò per il rispetto della seria e libera informazione), lo invito a scrivere con contezza dei fatti, per il rispetto di chi legge i suoi pezzi, e per sua dignità personale.

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