"sarà una giornata dove due nazionalismi si "affronteranno"
BALLE.
Essere
Triestini significa essere di più nazionalità, inclusa ovviamente
quella italiana. La "nazionalità" triestina è un mix di culture, una
frase come quella qui sopra è del tutto assurda.
Quest’articolo
senza fondamenta non fa che cadere, a peso morto, nel solito "divide et
impera", trito e ritrito, che pretende di individuare divisioni,
dicotomie, e quant’altro, a Trieste.
Nulla di più sbagliato, in questo caso.
La
vera dicotomia per Trieste non è quella che gli spompati italianissimi
vorrebbero propinare, ma quella fra LEGGE ed ILLEGALITÀ.
Spostare
il punto franco rappresenta l’illegalità di chi vuole tanto male a
Trieste da minarne il futuro economico, e tanto bene a sé stesso da
ricavarne dei vantaggi (altrimenti, perché insistere?).
Inutile
dire che è un giochino che non gli riuscirà: di azioni illegali
indisturbate, a Trieste, d’ora in poi non ce ne saranno più.
Gli
rimane solo che da APPLICARE la legge, come da prassi in qualunque
stato civile. Se non lo faranno, si troveranno contro la cittadinanza
informata, che è – e sarà – una fetta sempre più numerosa.
http://www.triestelibera.org/documenti/
Arrivederci al 15 settembre, ore 16:30, piazza della Stazione.
Chi partecipa, conta. Chi non partecipa, “divide et impera”.