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Cosa c’è dietro l’attentato di Roma?

Di (---.---.---.221) 5 maggio 2013 10:44

Due osservazioni al tuo articolo, una seria l’altra meno.

1° il sentimento di estraneità e ostilità dei ceti popolari allo Stato e alla "casta" che lo ha gestito è un sentimento antico e permanente che affonda la sua origine nel processo di affermazione della borghesia come classe dirigente in Italia, sentimento che si è autoalimentato dati i comportamenti corruttivi e clientelari del ceto politico italiano nei 4 regimi istituzionali che si sono avvicendati dall’unità nazionale. http://mafiepolitica.blogspot.it/2012/05/antipolitica.html in questo articolo vi è una bozza di analisi del fenomeno citato

La più grave colpa della sinistra, che ne ha fatto una forza politica ininfluente o di scarso peso nei 150 anni di unità, consiste nel non aver mai posto la questione della radicale modifica del rapporto tra cittadini e Stato italiano, rapporto da sempre fondato sulla regola dell’appartenenza, con un ceto politico corrotto e legato a mafie e massonerie. Al contrario la sinistra (comunque denominata) si è sempre comportata come il socio di minoranza di uno stesso consiglio di amministrazione,

2° i "giovani turchi" operarono una rivoluzione straordinaria nella Turchia degli anni venti, arrivando fino al punto di cambiare l’alfabeto adottando quello latino. Guidati da Mustafà Kemal rinnovarono la Turchia dal profondo, dando ad esempio alle donne il diritto di voto, molto prima che in Italia. Chiamare quattro rampanti arrivisti della politica con l’appellativo di giovani turchi è una offesa alla storia delle rivoluzioni.


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