No ,nessuna compassione e nessuna solidarietà fino a quando non verrà accertato che "quei due poveracci " , come li definisci tu , erano effettivamente due "poveracci" e non due figli di buone donne in cerca di avventura . Se ciò fosse ,ossia che erano effettivamente due innocenti pescatori ,non solo la solidarietà ma anche il sostegno all’arresto dei due marò ,ovviamente qualora ne fossero accertate le reponsabilità .
Il comandante è un pirla perché avrebbe dovuto far giudicare i marò da chi ne aveva la competenza giuridica .E non è questione di "farsi gli affari " ,come dici tu , lui era in dovere di non cedere all’abuso fatto dalle motovedette indiane . Nel mondo civile funziona cosi’ ,si rispettano leggi e regolamenti ,soprattutto se internazionali.Pensa se la nave era inglese ,americana o di chi altri ed oggi i porti indiani sarebbero presidiati al punto che neanche i gabbiani uscirebbero più .
Comunque pietà a prescindere no ,prima l’accertamento dei fatti.