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Il martire della casta: Marco Pannella

Di paolo (---.---.---.216) 21 dicembre 2012 10:16

Ma perché non dirlo apertamente ,senza ipocrisie , che i digiuni di Pannella non solo hanno stufato perché appaiono sempre più strumentali e fini a se stessi ma ,come nel caso specifico ,sono anche male indirizzati e se vogliamo dirla fino in fondo anche profondamente ingiusti .

Spiegatemi il senso del rispetto della giustizia che esprime chi vuole rimettere in circolazione gente che ha commesso reati per lo più a danno di cittadini comuni ,non certo di lor signori ,con quella tipologia di reati stupidamente definiti "minori " (furti,danneggiamenti ,borseggi ,truffe .... ) che sono proprio quelli che avvelenano la vita di ogni giorno .
E per cosa ? Qual’è il risultato ? ,quello rimetterli in circolazione a ricommettere gli stessi reati ,o magari peggio visto l’idea che si fanno di una giustizia burletta , quindi di andarli a riacciuffare ,con dispendio di energie e personale prezioso ,per rimetterli poi esattamente dove erano prima e nelle stesse condizioni indecenti ed indegne di un paese civile in cui si trovavano prima . Un "non sense " che grida vendetta .

Marco cerca la beatificazione ,allora scioperi per la mala giustizia e per le strutture carcerarie insufficienti ,per le prescrizioni ,per i "non luogo a procedere " votati anche dai radicali (vedi Cosentino ) .Durante la sua vita politica ha fatto tutto ed il contrario di tutto ,comprese le alleanze con Silvio ,arrivando perfino a definire i mafiosissimi fratelli Salvo "uomini dallo sguardo limpido e sincero ",cose che non si dimenticano .


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