Quella della "content flat-rate" é senz’altro un’idea interessante e molto appetibile per i consumatori (e, per certi versi, anche per artisti e detentori di diritti). Tuttavia, se la soluzione potrebbe essere applicata alla musica, ci tenevo a sottolineare che per il cinema sarebbe alquanto complicato a causa delle diverse windows di distribuzione. Come gestire le tempistiche di distribuzione in rete?