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Sei quello che mangi. O un’altra giornata all’inferno

Di Riciard (---.---.---.113) 7 gennaio 2009 17:24

Vi ringrazio per i due commenti.
Purtroppo non esiste una etica del mangiare, una etica del rispetto verso il contesto, verso tutto ciò che ci circonda di vivo, o lameno non esiste in Italia. Talvolta a parlare di questi argomenti si viene presi per deficienti e ci si sente dire qualcosa del tipo vai a mangiare l’insalata.
Non è che io creda che tutti noi si debba diventare vegetariani, io lo sono, ma è una mia scelta: il punto focale è avere rispetto.
La LAV giustamente sostiene che gli animali sono considerati dall’uomo macchine, oggetti di produzione. E’ questa l’ottica che va tenacemente combattuta, iniziando a parlarne con il collega di ufficio o l’amico che viene a cena, non per rovinargliela, magari solo per spiegare perchè quella sera non mangerà quella carne.
E come detto, una scelta biologica, salutista e rispettosa verso gli animali, risulta essere anche una scelta di alimentazione giusta e corretta per noi stessi.


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