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L’Italia: una Repubblica democratica fondata sul... gioco d’azzardo

Di Geri Steve (---.---.---.5) 26 luglio 2011 12:28

Ottimo articolo, sollevi un problema importante.

Il gioco d’azzardo rafforza le caste perche’ rinforza l’idea che se non si sta in un giro di "predeterminati" sia l’unica via al successo.

Il gioco d’azzardo rinforza le mafie perche’ aumenta il numero di disperati che poi si rivolgono all’usura o alla manovalanza criminale.

Pero’ sul tuo "nocciolo della questione" io, da matematico, ti faccio un appunto tecnico: quella "regola" di cui parli esiste davvero ed e’ un teorema dimostrato, con il suggestivo nome di "teorema della rovina dei giocatori".

Il teorema afferma che si potrebbero salvare soltanto dei giocatori che, dopo qualche vincita, si fermino completamente; ma questo non accade perche’, come dici anche tu, proprio quelli si convincono -per esperienza!- che giocare conviene.

Qualunque sia il budget del giocatore, cioe’ calcolando tutte le ricchezze che puo’ e che non potrebbe investire nel gioco, considerando le oscillazioni di vincite e perdite, sei il giocatore gioca a lungo e’ probabilisticamente certo che ad un certo punto le sue perdite supereranno il suo budget. E qui si dovra’ fermare, in perdita, anzi: in totale rovina.

Il banco invece e’ avvantaggiato, non soltanto perche’ tutti i giochi gli lasciano un vantaggio, ma soprattutto perche’ il suo budget e’ molto superiore a quello del singolo giocatore, che quindi andra’ in rovina lasciando lui in vantaggio.

semplice no? Eppure fa parte di quella cultura che a scuola non si insegna.

Geri Steve


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