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Politica e linguaggio: "La schiavitù è libertà"

Di Vincenzo Fatigati (---.---.---.57) 8 giugno 2011 21:36
Vincenzo Fatigati

La ringrazio per la risposta, pero’ ci tengo a distinguere i diversi livelli.

1) "provi andare in un paese islamico a fare il cristiano" . In primis bisogna smontare il falso mito di considerare l’islam come un blocco omogeneo e monolitico culturale, anzi l’islam è una religione che si vuole universale: cioè un musulmano turco proviene da una cultura molto diversa dal pakistano, dal magrebino, dall’iraniano, dal pakistano etc etc. Mettere tutti sullo stesso piano (a livello culturale è sbagliato). Una religione non è solo frutto di una cultura (posso essere arabo e non musulmano, o italiano, occidentale e musulmano)

2) è vero che ci sono paesi come l’arabia saudita dove c’è intolleranza religiosa , chiaro. Ma appunto li non vige la democrazia, sappiamo che sono autoritari. Volevo qui soffermarmi sul falso concetto di tolleranza occidentale, è una falsa accettazione della cultura. Noi siamo ugualmente chiusi.
Cioè: è chiaro che esiste una legge( delle regole) e se un musulmano, un cristiano un ebreo un milanese un torinese o un giapponese non paga le tasse commette un irregolarità; il punto è che questo non è determinato dalla cultura. bisogna distinguere la morale dalla legalità; è ovvio che è un reato non seguire la legge. 
la differenza è che noi commettiamo le più grosse atrocità nel nome dei valori democratici , nella stessa usa per anni c’è stato un razzismo spaventoso (altrimenti perchè marthin Luther king doveva manifestare ?)
Non volevo fare un paragone tra diverse culture, ma mostrare come questa stessa relazione è una falso problema.
 Quindi non c’entra la cultura se uno straniero mi rovinano la parete, chiaramente comemtte un reato .
Secondo me tuttavia , guardando alla storia, mi sembra che i più grossi massacri e le più grosse tragedie siano nate proprio nel cuore occidentale, dietro la patina del buon padre di famiglia (l’olocausto non mi sembra sia avvenuto in qualche paese sperduto dell’africano)
. I problemi citati quindi non dipendono da fattori culturali, cioè di tradizione locale, ma da fattori socio politici , migliorando questi migliori anche un determinato modo di comportamento.
Allora in conclusione, l’integrazione è fondamzentale per tutti- pensiamo alla polemica contro le moschee: è assurdo!!!! cioè non è che negando la costruzione della moschea tu diminuisci il numero di fedeli , e d’altro canto la moschea è anche un modo migliore per controllare. Non trova?
Ho più paura per noi "buoni" occidentali che per gli immigrati, gliel’assicuro.
La ringrazio per l’attenzione.
vincenzo


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