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Lampedusa? Il problema è altrove: nei pregiudizi di molti italiani

Di fernanda cataldo (---.---.---.75) 31 marzo 2011 13:34
fernanda cataldo

"nel ‘46 il nostro governo “vendette” 50.000 lavoratori italiani al Belgio al modico prezzo di 2 tonnellate e mezzo di carbone cadauno" non solo questi, e negli altri paesi? 

I treni alle frontiere erano pieni di italiani, Svizzera, Germania,Francia, etc. nel primo periodo non erano neanche del sud la maggior parte: Veneti, Bergamaschi, Friulani, in testa (bisognerebbe dirlo alla lega senza parlare dei periodi anteriori a quegli anni), un’emigrazione senza sosta durata dal 46 fino all’inizio degli anni 80, poi più sporadica. la verità è che l’Italia non si è mai interessata a quelli che sono dovuti partire (i governi di allora li incitavano a farlo).
 
l’italiano all’estero ancora oggi è visto come una sorta di extraterrestre, dai suoi concittadini rimasti. acquista di fatto una seconda, terza cultura, una contaminazione messa a sottotacere per volontà politica, anche quando questi ritornano in patria non esiste nessuna misura reintegrativa, al contrario di altri paesi europei. ed è peccato che la nuova generazione praticamente non sia al corrente di questo passato abbastanza recente.

forse per questo e vari altri motivi deplorevoli, non esiste una legge "seria" sugli immigrati residenti in Italia, il voler "dimenticare". è scandaloso che delle persone che lavorano in Italia da tanti anni, oppure che ci sono nate, quando si affacciano nell’età adulta debbano ancora giustificare il loro permesso di soggiorno, non esiste un permesso di soggiorno che dia stabilità a queste persone, dopo 20, 30 anni!

ferni


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