Caro Marco , su questo tuo ultimo compendio all’articolo ,sono totalmente d’accordo , anzi lo sottoscrivo alla lettera . E’ il dramma degli ordini professionali e delle mancate( e sempre promesse) liberalizzazioni che non consentono a giovani laureati di diventare consulenti legali di aziende e far valere il proprio valore senza andare ad ingolfare le fila degli avvocati . Un’azienda può anche assumere un neolaureato ma,se questi non consegue l’abilitazione , è una figura professionalmente incompiuta.
Dovrebbe essere un mercato libero dove , conseguito il titolo accademico, ciascuno possa far valere le proprie capacità , " sic et simpliciter ".
paolo