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Si fa presto a dire Bhutan

Di (---.---.---.100) 15 novembre 2010 15:33

ho scritto ripetutamente che ogni indice e’ migliorabile.

ad ogni modo, l’hdi non e’ una semplice somma, se non nella versione piu’ semplice e intuitiva. si è cercato costantemente di "migliorarlo" e ci sono studi estensivi su questo, ad esempio l’economista amartya sen è stato uno dei precursori di questi studi (ed uno dei più chiari ricercatori a mettere in luce i difetti del pil) - in rete ci sono diversi scritti non tecnici o semitecnici.

se non ricordo male, nel sito dell’undp, che ogni anno sforna il report sullo "sviluppo umano" del pianeta, ci sono le definizioni più complesse con relative spiegazioni. e si vede come l’hdi è sempre usato assieme ad una tabella con tutte le indicazioni, con anche le voci in dettaglio.

bisogna tenere presente che in teoria la scelta di parametri e’ infinita (io ad esempio considererei un indice di disuguaglianza).

così, si puo’ discutere quale peso dare al numero di medici procapite, ma non e’ detto che sia piu’ o meno significativo dell’aspettativa di vita. si dà poco (o nessun) risalto al fatto che, ad esempio, negli usa l’aspettativa di vita è diminuita di 4 anni negli ultimi 10 o 15, sul momento non ricordo. e che ad esempio in pianura padana, da più tempo, è in atto un decremento dello stesso parametro. questo per dire che è vero che uno può vivere più a lungo ma peggoi, ma non è vero che la durata della vita è slegata all’ambiente (in senso ecologico e sociologico) in cui si vive. dunque se è vero che l’aspettativa di vita non è per forza un totem, è sicuramente numero indicativo.

sull’insegnamento, è vero che si può discutere sui livelli di istruzione conseguiti (e lo si fa, porgendo le tabelle relative per la comprensione dei dati); ma allora si dovrebbe valutare la bontà di insegnamento (esempio stupido e banale: se la politica di una scuola è essere rilassata, ci saranno più promossi e con voti più alti che da un’altra parte). e stabilire "chi è meglio di chi": un poeta o un ingegnere? un economista o un medico? un laureato "teorico" o un professionista con la licenza media?

per questo si è scelto di usare l’indice di alfabetizzazione (in un mondo, peraltro, dove non è così scontato che tutti sappiano leggere e scrivere), il cui valore usato per questi scopi spesso non è una semplice percentuale ma un numero aggregato di tutte le voci che è possibile considerare.

tornando all’hdi è stato anche "testato" da alcune realtà (l’esempio più eclatante, accennato nel precedente commento, è quello del kerala), e politiche in funzione di un suo incremento hanno portato miglioramenti consistenti nella qualità della vita delle popolazioni.

non c’è alcun paragone con la felicità interna lorda.

1. hanno scelto tre parametri primari, su un numero infinito di possibilità;
2. il risultato è un numero, che ha l’impossibile compito di rappresentare un mondo.

il gpi è un indicatore economico, di certo, nella mia opinione, nettamente migliore del pil. interessante da usare all’hdi, o l’hdi modificato od altri parametri. ma qui uno potrebbe discutere come "monetizzare" le varie voci.

un esempio stupido: cercare di dare valore all’estinzione di una specie animale (a parte il fatto che il gpi non tiene conto di questo). diciamo panda=100. e gli insetti tropicali? se assumiamo che la biodiversità sia una ricchezza, il più brutto e disgustoso di tali insetti (e mettiamo pure che trasmetta una malattia) che "punteggio" potrà avere?

inoltre il gpi implica una "monetarizzazione" di ogni voce, e da questo punto di vista è soggetto alle stesse critiche dell’hdi (che usa direttamente il pil). quello che il gpi fa in concreto è valutare le così dette "esternalità", un meccanismo niente affatto chiaro e lineare. anche se e’ meritorio e molto molto interessante lo sforzo in tale senso.

come dire, il gpi comunque sottosta ad una scelta "a monte" di un sistema di giudizio. non so se sono stato chiaro. senza nulla togliere ai suoi "meriti".

nella mia opinione non solo deve essere letto assieme all’hdi, ma né l’hdi né il gpi possono essere "adorati come feticci": si tratta di parametri creati ad hoc, di numeri, naturalmente migliorabili e sempre interpretabili.


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