Gli studenti, che hanno una vita lavorativa tutta da costruire ed anche una visione più globale del mondo, hanno il pieno diritto di andarsi a cercare altrove quello che manca qui. Ed è una scelta che non può essere criticata.
Del resto, sento sempre più spesso persone che vogliono andare via, e non sono studenti. Sono persone comuni (fascia d’età 30-60) che non si riconoscono più in niente, qui, che sono disgustate dal dilagante pensiero unico e preoccupate per la debolezza della democrazia, e che stanno seriamente cercando un altro paese dove andare a vivere. Non so quanti di loro lo faranno veramente, ma li comprendo fino in fondo.