Oltre al comparto turistico vengono coinvolti : imprese specializzate per la tutela dei beni culturali(e la rispettiva manodopera fatta da centinaia di operai che hanno sulle spalle il peso delle rispettive famiglie) , studiosi e critici d’arte, storici, imprese edili, restauratori, archeologi, artigiani , artisti, ingegneri ,e via dicendo. La lista è talmente lunga che ci annoieremo , per cui non posso fare altro che: ribadire la centralità positiva della Chiesa nel quadro dell’economia italiana e rimarcare che quei sei miliardi "sottratti" al Paese ,hanno un risvolto economico per tutti, credenti e non, inestimabile, oltre ad una ricaduta sociale in termini di opere di carità (spesso taciute ed ignote a molti) che sono indispensabili per gli atei, gli agnostici e per i credenti di qualunque religione. Tra l’altro non penso che i servizi caritatevoli ( che riguardano x es ragazze madre, orfani, immigrati , giovani delle periferie ,ecc) siano rivolti esclusivamente ai credenti? Queste opere sono a favore di tutta la comunità...