Non mi meraviglio che Paolo Guzzanti, da buon comunista mimetizzato e padre di una figlia (comunista) abbia scelto la fuga da un partito che gli stava stretto per motivi ideologici. Molto bravo nel motivare le sue dimissioni con una serie di piagnistei e pentimenti causati da delusione (poco chiara). Forse il vero orgoglio lo potrebbe dimostrare a tutta l’Italia dimettendosi definitivamente e non cambiando poltrona...