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L’anomalia italiana cioè l’art 18

Di (---.---.---.149) 12 aprile 2012 17:55

RIFORMA DEL LAVORO – LICENZIAMENTI PER MOTIVI ECONOMICI.
Attenzione all’ambiguo “ TRUCCHETTO” che si cela nel termine MANIFESTA INSUSSISTENZA, rispetto a INFONDATEZZA DEL LICENZIAMENTO!

Di Ulisse Scintu – Sindacato Cobas

Il ministro Fornero, presente anche il presidente del Consiglio Monti, in un’ intervista televisiva andata in onda ai primi di aprile 2012, tra le varie enunciazioni inerenti all’articolo 18 (più specificatamente in materia di licenziamenti per motivi economici 
presenti nella riforma), faceva un’affermazione di questo tenore: << nel caso in cui il giudice avesse verificato l’infondatezza del licenziamento per motivi economici il lavoratore sarebbe stato reintegrato al posto del lavoro>>.

Quindi, a quel punto subentrava il Prof. Monti per una implementazione esplicativa, e garbatamente correggeva la ministro Fornero, specificando che: << il reintegro del lavoratore avveniva laddove il giudice avesse riscontrato che i motivi adotti per il licenziamenti economici, fossero di manifesta insussistenza >>.

Quanto emerge dal progetto Fornero dell’attuale riforma del lavoro, prevede l’eliminazione dell’obbligo di reintegrazione in caso di licenziamenti individuali o collettivi motivati con ragioni economiche che risultino insussistenti, mentre mantiene la tutela dell’art. 18 in caso di licenziamenti discriminatori.

EBBENE, “ L’AMBIGUO TRUCCHETTO “ CHE SI CELA DIETRO TALI DIFFERENTI ESPRESSIONI LINGUISTICHE, VERTE PROPRIO SULLA DICITURA: << MANIFESTA INSUSSISTENZA>> !!!

Infatti, se nell’attuale proposta di riforma, fosse stato scritto quanto pronunciato in televisione dal Ministro Fornero, ossia: << … verifica sull’infondatezza del licenziamento ..>>; ebbene, solo in tale caso il giudice del lavoro, avrebbe avuto gli strumenti per verificare la reale situazione economica dell’azienda.

Una volta accertata l’infondatezza del licenziamento di carattere economico, avrebbe potuto predisporre piu agevolmente la reintegrazione del lavoratore in azienda!

Al contrario, l’attuale dicitura che compare nella riforma, in merito all’argomento, ossia: << riscontro da parte del giudice di manifesta insussistenza ..etc., di fatto, non permette al giudice stesso di approfondire nel merito l’esistenza o meno di una eventuale fraudolenza, quale ad esempio: falsificazione dei bilanci aziendali che possono essere alla base del licenziamento per motivi economici.

Pertanto, giacchè l’aspetto più rilevante della riforma è quello concernente i licenziamenti individuali per ragioni economico-organizzative, la depenalizzazione del falso in bilancio attualmente in vigore ( normativa di legge del 2002 approvata dal governo Berlusconi), contrariamente alle garanzie del Presidente Napolitano e del governo Monti; contestualmente all’attuazione della nuova riforma del lavoro, produrrebbe una sequela infinita ed incontrollabile, di fraudolenti licenziamenti per “ motivi economici”; e che nonostante le garanzie del governo Monti, riguarderebbero sia il settore privato che il pubblico impiego.

Ulisse Scintu


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