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La facile indignazione contro Schettino. Ovvero: la tragedia del mare il giorno dopo

Di (---.---.---.86) 21 gennaio 2012 21:48

Qualcuno ha visto troppi colossal americani. Di quelli in cui il tempo non è lineare e mentre la gente sta morendo il protagonista ha una crisi. Allora parte un pistolotto di 20 minuti circa che si conclude con la riconquista dell’onore; nel frattempo chi stava morendo è ancora lì in attesa, miracolosamente incolume, come se fossero passati giusto 3 secondi.


Ma chi se ne sbatte dell’onore di Schettino mentre la gente sta morendo? A chi parla degli intervenuti ed entra nel merito della loro dimestichezza con la disciplina e senso dell’onore vorrei chiedere: ma se c’era un tuo parente sulla nave? E magari, mentre si perdeva tempo a riportare sulla retta via Schettino a tutto vantaggio dell’onore della sacra Marina Italiana, quel parente annegava?

Esistono priorità che vanno bene nei blockbusters e altre più attinenti alla realtà. Il senso dell’onore viene dopo le vite umane e non dovrebbe essere necessario spiegare il perché. In una situazione d’emergenza, concreta, reale, il tempo non si spreca dietro a Schettino vari. Chi se ne frega del loro onore? Schettino non è l’Italia e se l’Italia ha una pessima reputazione non è colpa di Schettino, è che tutti noi, ripeto tutti, dovremmo pensare a comportarci in modo più civile perché non è vero che la colpa è sempre e solo degli altri. Se si ha a cuore la dignità e l’onore dell’Italia, invece di scaricare le responsabilità sugli altri, pensiamo a migliorare noi stessi.

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