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Commento di Giuseppe Cicogna

su La pubblicità è l'anima di Scientology


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Giuseppe Cicogna 22 novembre 2021 16:52

Egregio direttore,

 

 ho potuto leggere solo pochi giorni fa questo l’articolo di Micaela Grosso.

     Tengo a precisare che il titolo che appare nel commento a mia firma è il titolo dell’articolo in questione, non del mio commento, ma il sistema non mi ha permesso di apportare modifiche al titolo. 

     Venendo all’articolo, poiché a partire dal titolo fornisce una rappresentazione soggettiva della Chiesa di Scientology, scrivo per fornire ulteriori informazioni. 

 

 Non ho motivo di discutere l’onestà intellettuale dell’autrice tenendo presente che la sig.ra Grosso racconta la sua esperienza risalente all’età di sei anni, attingendo a quell’ironia che potrebbe essere comunemente ricondotta a quando, da bambini, facevamo finta di stare benissimo o malissimo a seconda delle cose che volevamo o non volevamo fare. 

 

    Tuttavia l’ironia iniziale, predisponendo il lettore ad un atteggiamento di scetticismo nei confronti del soggetto trattato, finisce poi per tramutarsi in una ferma condanna di Scientology e di coloro che ne fanno parte.

 

     Si legge ad esempio che “…entrando in un centro di Dianetics si è costretti a lasciare il numero di telefono e i propri dati...”.

 

 Costringere significa obbligare qualcuno a fare qualcosa contro la propria volontà. Mi chiedo se questo è accaduto alla sig.ra Grosso, ma dalla descrizione della sua esperienza non pare essere il caso. Ad ogni modo il fatto di iscriversi compilando un modulo, se si desidera partecipare a determinate attività, è prassi quasi ovunque.

 

     Alcune delle notizie, che nell’articolo sono date per certe, in realtà sono antiche cantonate, come quella che attribuisce a L. Ron Hubbard un articolo che venne pubblicato sulla rivista “Ability 55” col titolo “Project Celebrity” nel quale, si dice, che egli “…individuò perfino una lista di celebrità particolarmente appetibili cui dare la caccia…”. 

 Ebbene, quell’articolo apparve invece sulla rivista “Ability Minor II”. Non allude a nessuna “caccia”, ma la cosa principale da sapere è che non fu scritto da L. Ron Hubbard, bensì da qualche redattore del tempo.

 

     Anche il nome del "criminale Charles Manson" tra i personaggi noti che avrebbero fatto parte di Scientology è quella che oggi verrebbe definita una "bufala": anche se talvolta c’è chi lo asserisce ancora per tentare di gettare discredito, ciò non lo rende un fatto. La cosa sta in questi termini: mentre era in carcere per scontare una lunga pena, lesse un libro di L. Ron Hubbard nella biblioteca e crediamo, abbia potuto leggerne anche altri, di altri autori. Questo naturalmente non fa di Manson un membro della Chiesa di Scientology, esattamente come non farebbe automaticamente di Manson un membro di Agoravox se fosse un vostro lettore. 

 

     Tramite l’uso del condizionale, che solleva da ogni responsabilità civile e penale, viene riferito che Tom Cruise “… sarebbe stato ricattato e coinvolto” e quindi “… sarebbe stato partecipe” nell’organizzazione di punizioni corporali “… anche grazie al livello altissimo raggiunto nella gerarchia del culto”, poiché “… stando ad alcuni ex-adepti, l’attore sarebbe considerato alla stregua di una divinità”.

 

     Viene difficile capire come il sig. Cruise possa essere stato vittima - costretto a fare cose che non vorrebbe fare - e al tempo stesso carnefice dato che sarebbe così in alto nella gerarchia ecclesiastica, "…considerato alla stregua di una divinità". Si tratta di una delle tante menzogne senza capo né coda raccontate dalla sig.ra Leah Remini. Invidia? Denaro? Ricerca di notorietà? L’articolo di cui al link qui di seguito riportato propone una chiave di lettura di quelle che potrebbero essere le motivazioni della sig.ra Remini [http://www.verbavolant.org/content/leah-remini-fare-soldi-incitando-allodio].    

     Quanto al sig. Cruise, non ha mai avuto nessun ruolo nella struttura gerarchica della Chiesa di Scientology. Si sappia che i fedeli della Chiesa di Scientology non considerano una divinità nemmeno il fondatore, L. Ron Hubbard. Come tra tutte le persone appassionate di cinema al mondo ci sarà senz’altro chi considera Cruise un bravissimo attore e/o un divo, e questo è tutto.

     A proposito dell’arte, degli artisti e della loro capacità di creare una società migliore, potrebbe essere utile sapere che il sig. Hubbard studiò a lungo questo soggetto, dalla scrittura alla pittura, dalla musica alla fotografia. E’ facile trovare molti suoi numerosi scritti sul tema tra le pagine dei volumi biografici ufficiali presenti in tutte le principali biblioteche nazionali.

Per maggiori informazioni su Scientology consultare il sito www.scientologyreligion.it e www.scientology.tv.

Cordiali saluti,
Giuseppe Cicogna
Chiesa di Scientology di Torino

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