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Commento di Doriana Goracci

su Birmania, arresto Aung San Suu Kyi: C'era una volta la pace?


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Doriana Goracci Doriana Goracci 7 febbraio 2021 18:54

Ho letto un articolo che mi ha prospettato un panorama birmano agghiacciante ( e che non conoscevo) è di Federico Varese: Birmania, il golpe dei generali difende gli affari del narcotraffico

04 Febbraio 2021
Paramilitari, milizie etniche ed esercito regolare gestiscono un mercato da 40 miliardi di dollari l’anno

"Pochi sembrano aver compreso le ragioni del colpo di stato in Myanmar. Per capire gli eventi di questi giorni bisogna avventurarsi nel nord della Birmania, dove si produce e raffina l’eroina, le pillole di metanfetamina mischiata al caffè dette yaba, e l’ice, piccoli cristalli bianchi nove volte più potenti della cocaina venduti in bustine da tè.

Il fentanil, prima smerciato agli americani in modo legale dall’industria farmaceutica, viene ora confezionato..." https://rep.repubblica.it/pwa/generale/2021/02/04/news/myanmar_golpe_esercit o_narcotraffico-286058830/

e ancora

"È tra le strade del nord del Myanmar, nel cosiddetto triangolo d’oro al confine con Laos e Thailandia, che si possono ritrovare le radici profonde del golpe della giunta militare di sei giorni fa. A dirlo al TG è Federico Varese, criminologo dell’Università di Oxford ed esperto di organizzazioni criminali, nonché autore del libro “Mafia globale”. E l’oro in questo caso non è nient’altro che la droga.

Capitale delle droghe sintetiche

Un business che nel Paese vale 40 miliardi di dollari. Il Myanmar è infatti il più grande produttore di droghe sintetiche al mondo e il secondo di eroina (da qui proviene il 45% di quella del globo). Negli ultimi anni però qualcosa è cambiato. “Questo colpo di Stato blocca i tentativi di riforma della legge contro la droga. Il Parlamento (dove il partito di Aung San Suu Kyi è il più rappresentato) aveva fatto una consultazione con esperti mondiali, e anche con le Nazioni Unite, per riformare l’approccio alla droga nel Paese - spiega ancora Varese – a un certo punto i militari hanno detto basta, c’è un limite a quanto il parlamento può fare”.

L’oppio di Orwell

Da sempre il Mynamar, l’ex Birmania, è un produttore di Oppio. Proprio nella colonia inglese nel 1934 visse il figlio di un ex funzionario britannico e tra i campi di papaveri trasse spunto per scrivere il libro “Giorni in Birmania”. Quel figlio non era nient’altro che George Orwell. Ieri, come oggi quindi la storia birmana è un intreccio tra droga e potere. https://www.rsi.ch/news/mondo/Myanmar-la-droga-dietro-il-golpe-13809244.html


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