«Un anno e mezzo fa, non parlavo con nessuno a meno che non dovessi farlo per forza. Ma ora ho trovato una ragione per parlare» ha esordito Greta Thunberg l’11 dicembre, nel suo discorso davanti ai delegati di tutto il mondo riuniti alla COP25 di Madrid. «Da allora, ho fatto molti discorsi e ho imparato che quando si parla in pubblico, bisogna iniziare con un fatto personale o emotivo per attirare l’attenzione. Dire cose tipo, "la nostra casa è in fiamme", o "voglio che abbiate paura" o "come osate". Ma oggi non lo farò, perché poi quelle frasi sono l’unica cosa su cui ci si concentra. Le persone non ricordano i fatti, che sono l’unica ragione per cui ho deciso di dire quelle frasi, e non abbiamo più tempo per ignorare la scienza Il pericolo più grande non è la mancanza di azione. Ma è quando i politici e gli amministratori delegati fanno finta che stia accadendo qualcosa di reale, mentre in realtà non sta accadendo nulla, a parte un abile lavoro di contabilità e di pubbliche relazioni»».