Salvatore Quasimodo, “Ai
quindici di Piazzale Loreto”
Questa
poesia di “Salvatore Quasimodo – premio Nobel per la letteratura nel 1959 - fu dedicata
ai 15 partigiani fucilati dai fascisti della Brigata Muti a Milano il 10 agosto
1944 a piazzale LORETO. I cadaveri furono lasciati per lungo tempo “esposti”
nella piazza.
Esposito, Fiorani, Fogagnolo,
Casiraghi, chi siete? Voi nomi, ombre?
Soncini, Principato, spente epigrafi,
voi, Del Riccio, Temolo, Vertemati,
Gasparini? Foglie d’un albero
di sangue, Galimberti, Ragni, voi,
Bravin, Mastrodomenico, Poletti?
O caro sangue nostro che non sporca
la terra, sangue che inizia la terra
nell’ora dei moschetti. Sulle spalle
le vostre piaghe di piombo ci umiliano :
troppo tempo passò. Ricade morte
da bocche funebri, chiedono morte
le bandiere straniere sulle porte
ancora delle vostre case. Temono
da voi la morte, credendosi vivi.
La nostra non è guardia di tristezza,
non è veglia di lacrime alle tombe:
la morte non dà ombra quando è vita.
L’Italia civile, democratica e
antifascista non dimentica.