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Commento di Daniele Bernabei

su Napoli, la leggenda del Munaciello sott' a casa


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Daniele Bernabei 23 novembre 2018 11:08

Egregia Marina, il mio maggiordomo Mr. Monh Tohn mi consiglia di suggerirle una piccola modifica lessicale acciocchè la natura di codesto personaggio si chiarisca nel suo significato occulto. La precisazione è di ordine musicale per quanto riguarda i tempi della ritmica come la marcia che va sul "battere" mentre il valzer va sul "levare", donde il precisar ovvio sul "togliere" e "dare", affè mia, anch’essi consoni al concetto, ma disguidosi per ambiguità semantiche. Nei sogni il monacello compare di frequente sotto le spoglie del nanetto dal cappello rosso. Questa è l’antesignana origine, giammai disvelata per bigotto pudore, da cui generossi il monacello. Il monacello è anche il protettore dei pozzi di acqua pulita in cui, grazie alla sua misurata taglia, riesce agevolmente ad introdursi. L’acqua, l’elemento germinativo della vita, dove il monacello sguazza felice togliendosi il cappello nel rispetto della sacralità del luogo. Nei sogni, qualora la imprudente dama confidasse di aver incontrato il monacello, il geloso Otello s’adirerebbe ben sapendo che lei fa dissetare nella sue intima sorgente un assetato intruso.

Non a caso, come fosse un sogno, si narra della "botola segreta" che si dischiude a vivande prelibate che nell’imaginifico notturno simboleggiano naturali piaceri cucinati in magistrali pentole biologiche.

Poi per celar il paradisiaco peccato si maschera con vil pecunia la sollazzevole storia di un edenico vissuto.

Mai raccontare i propri sogni.

https://tezcatlipoca-bandw.blogspot.com/2018/10/top-secret-non-pubblicare-mai-i-tuoi.html


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