PERPLESSITA’ >
Salvo altri
chiarimenti, le motivazioni espresse nella Sentenza 35/2017 della Consulta sull’Italicum
non appaiono del tutto convincenti. Nel merito.
La LISTA che primeggia con il
40% dei voti validi viene “premiata” mediante l’attribuzione di 340 seggi, cioè
con il 54% del totale disponibile. Avrà quindi i NUMERI per governare il paese
per ben 5 anni, decidendo in piena autonomia.
Questo a fronte delle altre rappresentanze
elette con il 60% dei voti espressi. E nulla vieta che con un 40% di astenuti detta
lista di fatto rappresenti solo il 25% del corpo elettorale. (NB: analogo “effetto
distorsivo” del metodo democratico già rilevato
per il ballottaggio).
Non solo.
Ove la stessa lista si fermasse al 39,9% non
avrebbe diritto a cotanto “premio” pur restando davvero arduo cogliere una
sostanziale differenza nella rappresentatività della volontà popolare. Da qui
le perplessità legate al giudizio che, ai fini di detto “premio”, la soglia del
40% “non è irragionevole”.
Alternativa.
Una SOLUZIONE ben diversa sarebbe stabilire
una quota fissa e contenuta di seggi “aggiuntivi” (tipo 5-6% del totale) da
attribuire alla lista più votata.
Validerebbe la “scelta” di un certo indirizzo
programmatico e ne favorirebbe la “stabilità” attuativa. SENZA tuttavia precludere
la necessità di dover concretizzare ulteriori alleanze al fine di conseguire una
“solida” maggioranza di governo.
In quest’ottica ogni formazione politica in
campo avrebbe il preciso interesse nonché “onere” di raccogliere il più vasto
numero di consensi.
La SOGLIA del 40% non sarebbe più l’unico presupposto,
traguardo e, come tale, “vincolo” di una campagna elettorale.
Dare spazio alla “eguaglianza
del voto” è il vero argine al Consenso Surrogato di chi …