AFFABULARE >
L’appuntamento
referendario è spunto per dibattiti quotidiani tra favorevoli e contrari alla
riforma in oggetto.
In generale.
Il confronto di IDEE ha senso se riferito a
temi ben delimitati e se serve a specificare i rispettivi punti di vista. Per
contro ci sono dei soggetti che, specie in presenza di un pubblico, interpretano
tali occasioni come momenti utili per dare voce solo ai messaggi di loro
tornaconto.
Di fatto, si guardano bene dall’entrare nel merito (contenuto) dei
singoli aspetti e si limitano a reiterare, a mo’ di slogan, le accezioni ritenute
più suadenti.
Nello specifico.
Capita molto spesso di assistere a dibattiti
politici a cui presenziano “autorevoli” esponenti che sono dei meri portavoce di
una linea di parte. Linea da “sostenere” anche senza avvalorarne la veridicità.
BASTA ascoltarli più di una volta per constatare la “ripetitività” dei loro
enunciati, a prescindere dal variare delle obiezioni sollevate. Si può dire che
non vanno pressoché aldilà di una pura “titolazione”.
Diventa allora lecito domandarsi
cosa sarebbe da fare.
Per quanto possa sembrare inusitato, agli altri
partecipanti rimane una sola possibilità.
Il modo migliore (e doveroso verso il
pubblico) di gestire tali “pseudo dibattiti” è quello di prendere nota di tale
tecnica “affabulante” e quindi di esporre le proprie ragioni ignorando del
tutto gli interventi di siffatti interlocutori.
COSI’, dopo pochi passaggi,
risulterà sempre più evidente che detti soggetti non entrano affatto nel merito
delle varie questioni poste, ma continuano a ripetere ogni volta lo stesso “artefatto”
copione.
Evidenza che darà luogo nel pubblico a stadi di crescente torpore, fino
al fastidio (reazione ben nota e temuta dai pubblicitari).
Non è Tutta colpa di
Carosello se certa politica si indora di slogan e spot …