In effetti, potevano essere adottate soluzioni più coerenti. Sulla composizione della seconda Camera sarebbe stato meglio, a mio avviso, avere (prevalentemente) i rappresentanti degli esecuti delle Regioni. Ma le riforme non sono scritte a tavolino dagli studiosi di diritto costituzionale, sono il frutto di un compromesso, come ad esempio l’attuale bicameralismo paritario. Anzi, in Assemblea costituente alcuni partiti erano contrari alle Regioni, poi, le stesse forze politiche sono diventate le più convinte sostenitrici dell’istituto regionale. In conclusione, sono molto scettico che si possa realizzare una riforma "migliore" (tutti i senatori, indipendentemente dallo schieramento politico, sono interessati più all’autoconservazione che al cambiamento). Mi sembra più realistico riformare in poco tempo il sistema delle conferenze, subito dopo il superamento del bicameralismo paritario.