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Commento di Maria Cipriano

su Ragazzoni, Garibaldi e i giovani di Belluno


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Maria Cipriano Maria Cipriano 18 ottobre 2015 18:58
Il dottor Achille Ragazzoni: una delle pochissime persone che oggi in Italia riesce ancora a parlare del Risorgimento senza scadere nel qualunquismo, nel pressapochismo e nella superficialità. Siamo subissati da una marea di dilettanti della Storia, e della Storia del Risorgimento in particolare, che sparano revolverate di sciocchezze su quel fondamentale periodo che, piaccia o meno, liberò l’Italia da austriaci, duchi e granduchi vari, Borboni, nonchè da uno spropositato numero di conventi e istituti religiosi che soffocavano a vario titolo la penisola.
Oggi assistiamo al "revisionismo anti-Risorgimentale" da parte di un variegato stuolo di detrattori: orfani di Francesco Giuseppe, cattolici di comunione e liberazione, neoborbonici, papisti, venetisti, liberisti, pseudogramsciani, neofascisti, c’è di tutto, chiunque può suonare la sua campana contro il Risorgimento, magari avendone leggiucchiato in giro qua e là. Le mode sono facili, si sa. Molto più difficile è studiare, analizzare e confrontare i documenti, prendersi la briga di leggere decine di migliaia di pagine. Il Risorgimento non fu una favoletta, ma una tragedia eroica.
Non fu solo tre guerre d’indipendenza, ma molto e molto altro.Nelle università straniere lo si studia molto più che in Italia. All’estero ci invidiano Mazzini e Garibaldi.Più di settanta nazioni hanno dedicato a Garibaldi un monumento o una strada. Solo noi siamo capaci di sputarci addosso, solo noi siamo stati capaci di rovinare anche questa splendida pagina della nostra lunga e difficile Storia.
Maria Cipriano

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