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Commento di

su Quel pasticciaccio brutto del M5S


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2 marzo 2015 17:57


Al commentatore 78.

Ritengo che aristocrazia e oligarchia si differenzino dalla democrazia diretta perchè sono "chiuse", riservate ad alcune persone. Il tuo discorso, portato all’estremo, arriverebbe a dire che la democrazia rappresentativa è sbagliata perché soffre di astensionismo e quindi una parte della popolazione decide anche per l’altra che si astiene. Nell’uno e nell’altro caso, mi dispiace per chi si astiene: chi lo fa però, poi non si deve lamentare.

Il paragone, poi, tra M5S e PD non sta in piedi. La minoranza PD che si piega ai voleri del capo ha una poltrona da difendere. Gli attivisti del movimento non difendono poltrone; possono essere tacciati di ingenuità, o di idealismo, ma sono persone che fanno una scelta scevra da condizionamenti. La differenza è enorme.

Anche campata in aria è l’accusa che gli attivisti se ne fregano di coloro che hanno votato M5S ma non sono iscritti al blog. E’ il tipico ragionamento da detrattore frustrato, ma si smonta in fretta. QUALSIASI forza politica porta avanti le proprie idee ragionando dall’interno, non si può fare diversamente. La differenza tra M5S e gli altri è che nel M5S si può partecipare facilmente, basta volerlo. Che poi il sistema sia imperfetto se ne può anche discutere, ma solo dopo; prima occorre impostare una discussione serena.

Riguardo agli "utili idioti" che hanno votato M5S, non sono più idioti di chi ha votato PD. Anzi lo sono infinitamente meno. E ho detto tutto. Chi ha votato M5S lo sapeva da prima che non si sarebbero fatti accordi, che il programma è uno, pubblico, e che non ci sono deroghe. Al contrario DI TUTTI GLI ALTRI PARTITI.

Riguardo al fatto che il M5S "non stia impedendo letteralmente niente", basta informarsi un po’ per capire che non è così. Sicuramente fa più delle altre opposizioni, anche se non è abbastanza. Ma i miracoli non si possono fare, specialmente se PD ed FI inciuciano. Ma sono discorsi troppo difficili questi, vero? Allora, caro 78, cerca qualcun altro che faccia al caso tuo: saremo tutti più felici.

Comunque, l’accusa che il M5S muove alle opposizioni del passato non è quella che dici tu. L’accusa è che erano FINTE opposizioni; è diverso. In realtà qualcuno c’è stato, ma ha sempre contato poco, come è normale (e tu sei d’accordo) che succeda in un parlamento stravolto come questo. Ma per cambiare le cose non basta lamentarsi, bisogna partecipare.

Il M5S non sta su un piedistallo. Dice sì alle proposte condivisibili, e no a quelle inaccettabili. E contemporaneamente fa proposte, che a volte vengono pure accettate. Questo è il lavoro che deve fare una forza politica in parlamento, non quello di fare mercimonio dei programmi elettorali. Fino a quando non si capirà questo, saremo condannati ai pasticci che abbiamo visto da troppi anni ormai. Saremo condannati al milione di posti di lavoro che si sono magicamente tramutati in leggi ad personam, o agli "Enrico stai sereno" e i "Berlusconi game over", che si sono tramutati nell’esatto contrario. Perché per troppa gente è normale sentire la propaganda elettorale, di destra o di sinistra, e pensare "questo sì che dice delle cose giuste". Poi il signor "cose giuste" entra in parlamento e non combina più niente di quello che aveva promesso. Questo si chiama "non essere condannati all’irrilevanza" e ti piace così, a quanto pare.

Per il gentile sig. Asìni.

Lei fa un discorso comprensibile che io però non condivido perché è limitato al metodo e non al merito.
Lei da’ molta importanza al fatto che con Mattarella siano andati a parlare i due capi del Movimento. E’ quello che si fa di solito. Questa occasione era un po’ particolare perché sostanzialmente ai colloqui ci sono andate solo le opposizioni, e non Salvini perché Salvini è "diverso". Riguardo ai 12 punti "non dico discussi ma neppure annunciati", non si rende conto che essi non sono altro che i punti per il quale il M5S combatte da due anni? Salvaguardia della Costituzione (il M5S è salito sul tetto per questo); riforma elettorale; lotta alla corruzione; soppressione dei vitalizi ai condannati; reddito di cittadinanza (è il primo punto del programma elettorale)... mi fermo qui. Non trovo scandaloso che il capo politico di un partito vada dal presidente della repubblica a ribadire il programma elettorale. Ho trovato poi simpatico che a parlare col presidente ci sia andata anche la più giovane iscritta al movimento. Niente più che simpatico, ma niente di meno.

Lei ha ragione a dire che poco è stato fatto per arginare Renzi. Ma questa è la democrazia: la maggioranza comanda, bene o male, con tanta o poca arroganza, e la minoranza subisce. Non ci sono formule magiche, ma i detrattori del M5S paiono pensare di sì. E allora: che cosa hanno fatto SEL, Lega e tutti gli altri? Lei mi può elencare qualche merito? Che cosa ha fatto la minoranza del PD, oltre che blaterare? Che cosa ha fatto FI, che sarebbe teoricamente l’opposizione di Renzi? A me pare che tutti quanti hanno optato per il "senso di responsabilità" che, tradotto in pratica, ha significato fregarsene delle proprie radici culturali ed elettorali per saltare sul carro del vincitore. Per raccontarla proprio tutta devo aggiungere che FI, tutto sommato, non aveva tutti i torti: Renzi si muove come uno di destra, per cui può raccogliere il sostegno di chi è di destra. Ma non finisce qui! Perché a un certo punto FI si è accorta che Renzi è un despota, che le sue riforme sono autoritarie ed antidemocratiche, eccetera eccetera. Ma solo dopo! Queste ultime asserzioni da parte di FI dimostrano inequivocabilmente che FI non è opposizione, non è filo governativa, non è populista, non è di destra e non è di sinistra. E’ solo attaccata al potere che spera di racimolare alle prossime elezioni politiche. Ma non s’illuda, Asìni, il discorso può essere allargato a molti altri partiti. E’ questa l’opposizione che si vorrebbe dal M5S? Le ricordo che il M5S ha anche provato a dialogare con Renzi, in ossequio al principio del "sporcarsi le mani". La risposta che ha ricevuto è stata la solita: "parliamo con tutti ma poi facciamo quello che pare a noi" ("pare a noi" si pronuncia "pare a me"; se i grillini in parlamento sono teleguidati, che cosa dire di Serracchiani, Picierno, Moretti, Madia, Boschi eccetera?). E allora con Renzi vale poco parlare: meglio mandare a quel paese - c’è più sincerità.

Lei poi mi cita Tsipras e Podemos, e ho paura che lei stia cadendo nell’errore che si fa sempre, umanamente ma anche ingenuamente. Guardi che a promettere sono bravi tutti! Alla prova dei fatti, poi, ci sono i più bravi e i meno bravi (più facile la seconda); e soprattutto anche i più bravi non fanno i miracoli. Tsipras ha vinto le elezioni, ma ha già subito una prima sconfitta dalla trojka (ah già, ora non si chiama più così: è una delle vittorie di Tsipras). Il tempo ci dirà se sarà sconfitto ancora, in futuro. Io, sinceramente, ho l’impressione che la Grecia sia un caso disperato, e non vedo come la strategia di Tsipras possa essere efficace. Ma non prevedo il futuro - e neppure lei. Che cosa la rende così entusiasta di Tsipras, in questo momento? Non conviene aspettare qualche mese prima di abbandonarsi all’"incidere per davvero sulla vita dei suoi concittadini"? E poi, Tsipras HA VINTO le elezioni. Il M5S no. Mi pare una bella differenza, non crede?

Riguardo al calo di consensi del M5S, io non sono sicuro quanto lei. I sondaggi, per le elezioni politiche del 2013, sbagliavano di almeno 5 punti. Se i sondaggi attuali sbagliassero della stessa misura, risulterebbe che il M5S è rimasto stabile. Lei mi dia una buona ragione per pensare che i sondaggi sbagliavano a quel tempo ma non sbagliano più adesso. Magari cambierò idea. E ricordo che il M5S continua ad aumentare i consensi nelle comunali e nelle regionali (a molti non piace sentire ciò, ma lo scrivo lo stesso perché è vero). Francamente ritengo che un calo di intenzioni di voto ci sia stato, perché nel 2013 molti votarono M5S sperando in un miracolo, che naturalmente non ci poteva essere. Ma da qui a predire la fine del M5S ce ne passa parecchio, troppo, e il percorso devia dall’analisi razionale all’astio di chi vuole trovare un capro espiatorio.

Se lei vuole pensare al M5S come forza incapace di muoversi nel panorama politico, o addirittura come forza "conservatrice", si accomodi. Io non penso così: secondo me il M5S sta facendo quello che aveva promesso: non farsi plasmare dall’idea classica (e distorta) della politica e lottare invece per cambiarla, la politica. La parola finale spetta come sempre agli elettori; alcuni possono inorridire davanti alla difesa di Gino Paoli da parte di Grillo: non è piaciuta neanche a me, soprattutto perché poteva semplicemente astenersi; ma in fondo ha detto solo che è presto per dire che Paoli è colpevole, e che i giornali dovrebbero essere più moderati. Io inorridisco per altre cose... non m’importa molto di Paoli. Ma io e lei siamo diversi, ed è giusto così.

Cordiali saluti,
Gottardo


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