Chi vale >
Tutti accreditano
a M Renzi la paternità esclusiva del successo registrato con l’elezione di Sergio
Mattarella, come riprova delle sue superlative capacità di leader.
In realtà
nessuno conosce il nome del vero artefice. Colui che, per primo, gli ha
segnalato una tale promettente candidatura.
Di fatto Renzi doveva solo constatare
il livello di gradimento da parte della minoranza del PD. Per il resto, si
prospettava un curriculum (ex democristiano, plurititolato, siciliano, …) tale da
“calamitare” l’attenzione ed il netto favore di ampia parte del centrodestra.
A
Renzi, semmai, va riconosciuto il merito di aver capito al volo di avere in
mano un asso di briscola (ndr: un ex politico, ultrasettantenne, sopravvissuto
al tramonto della prima repubblica).
La concreta possibilità di mitigare (da Segretario)
le recriminazioni della minoranza PD ed insieme di riaffermare con gli alleati
le prerogative della sua premiership.
Visto che neppure in politica delle “riserve”
di metodo riescono a invalidare la valenza “sostanziale” di una proposta e non valgono
a “legittimare” il collasso di una alleanza di governo.
Al limite, non si
possono escludere futuri momenti di “difficoltà” per il clima di diffidenza ingenerato.
PS > Attribuirsi ogni ragione di merito è la cifra di un animo consono al
clichè di un Dossier Arroganza …