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Commento di

su Tutte le ambizioni della Russia dopo la Crimea


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29 marzo 2014 20:15

La Crimea è diventata parte dell’impero russo nel 1789; è stata posta amministrativamente sotto l’Ucraina nel 1954, quando ancora esisteva l’Unione Sovietica; è in maggioranza abitata da russi; dopo il colpo di stato che ha rovesciato in Ucraina i poteri democraticamente eletti, ha deliberato con un referendum di tornare a far parte della Russia.
L’interesse della Russia per la Crimea è motivato sia dall’esigenza di proteggere la popolazione russa dai golpisti, dichiaratamente anti russi, ma anche dalla necessità di mantenere il controllo della sua base navale di Sebastopoli: quartier generale della Flotta del Mar Nero e di importanza strategica per l’accesso al Mediterraneo.
Questo breve elenco di fatti rovescia completamente il senso che lei, col suo articolo, vorrebbe attribuire alle vicende ucraine. La Russia ha agito in senso conservativo, non espansivo, per tutelare i suoi interessi strategici minacciati da un golpe notoriamente sponsorizzato dagli USA con la complicità dei loro fantocci europei.
E’ dunque esattamente il contrario di quello che lei sostiene: ad attuare una politica espansiva sono stati gli USA, con gli europei a tenergli bordone, non la Russia.

Aggiungo pure che quelli che hanno pianificato e organizzato lo spostamento dell’Ucraina nell’orbita di influenza occidentale non potevano ignorare che alle loro iniziative sarebbe seguita necessariamente la risposta russa che poi in effetti si è verificata. Questo è ovvio, a meno di non voler sostenere la loro totale ignoranza e incompetenza.


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