Quanto alle affermazioni mediche la rimando a http://www.associazionelucacoscioni...
dove la neonatologa Gabriella Gatti, Università di Siena, dice:
"Il feto per tutta la gravidanza non raggiunge mai lo stato di veglia
neanche come reazione alla diminuzione di ossigeno nel sangue,
stimolazioni sonore intense o a interventi di microchirurgia. Il feto
non può avere la percezione del dolore per la presenza di neurormoni o
sostanze che contribuiscono a inibire l’attività cerebrale già limitata
dalla bassa concetrazione di ossigeno nel sangue per le caratteristiche
dell’emoglobina fetale. L’adenosina, il pregnanolone, la prostaglandina
D2 prodotti dal cervello fetale e dalla placenta nell’ultimo trimestre
di gravidanza sono dei potenti neuroinibitori. Anche l’ossitocina, un
ormone che stimola le contrazioni uterine durante il travaglio,
potenzia l’effetto inibitorio dei neurotrasmettitori. Nel canale del
parto gli stimoli pressori di notevole intensità non producono
modificazioni del tracciato elettroencefalografico. Dopo la nascita,
registrazioni elettroencefalografiche indicano un intenso flusso di
nuove stimolazioni sensoriali. Viene meno l’effetto degli ormoni
placentari che in utero inibiscono l’attività neurale".