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Commento di Fabio Della Pergola

su Proibire l'aborto e ringraziare Putin: l'etica nazista delle "spose sottomesse" di Costanza Miriano


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Fabio Della Pergola Fabio Della Pergola 9 febbraio 2014 09:21

Lei mi accusa di dire solo "slogan che fanno tanto modernità ed emancipazione" e per farlo usa slogan che fanno tanto oscurantismo e antiscientificità. Come qualsiasi papista, anche se dice di non esserlo.

La realtà, banale, sta nella scienza. Un feto presenta un elettroencefalogramma attivo, cioè di significativa attività elettrica. Ma il suo tracciato non cambia - cioè non dà segni di reattività - durante tutto il parto quando, si sa, la pressione e gli stimoli sono fortissimi.

Non dare segni di reattività di fronte a questi stimoli significa, indiscutibilmente, che la risposta elettrica è puramente fisiologica - come la famosa rana di Volta - ma che il cervello non è attivo; cioè che il feto non è un essere vivente.

Come è vivente invece il neonato il cui elettroencefalogramma reagisce molto vivacemente a qualsiasi stimolo esterno. Segno che è "nato" cioè che è diventato un essere vivente. E’ chiaro che nel "venire alla luce" qualcosa cambia e questo qualcosa si manifesta nella nuova attività cerebrale, attivata - come dice da cinquant’anni lo psichiatra Fagioli - proprio dalla luce esterna.

Si passa quindi da uno status di feto-non vivente a uno di neonato vivente. Da una fisiologia del corpo, attiva neurologicamente ma non psichicamente, ad una realtà psicofisica completa e viva. Cioè alla persona.

Il feto è persona in potenza, non nella sua realtà realizzata. Il bambino è persona realizzata. Quella del feto è vita solo potenziale. Al contrario quella del neonato è vita reale.

Confondere l’essere in potenza con l’essere realizzato significa non capire la differenza fra un non-vivo e un vivo ma anche tra un vivo e un morto. In potenza infatti io sono morto (basta aspettare cento anni e lo sarò), ma se non faccio la differenza tra l’essere in potenza e l’essere realizzato potrei andare in giro a dire, legittimamente, di essere un morto che parla. Cioè farei discorsi da pazzo. Che è la stessa cosa che fa chi dice che non c’è differenza tra un feto e un neonato.

Saluti.


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