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Commento di

su La democrazia diretta del M5S


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18 gennaio 2014 09:41

Caro Tersite,

il normale intercalare del dialogo ieri sera s’è inceppato. Rispondo brevemente sulla Protesta, che "subirebbe un duro colpo in caso di democrazia diretta". E’ come dire che, pur potendo liberarsi del diabete è bene tenerselo, perché se no l’insulina - che è la principale arma contro il diabete, perde efficacia.

Il paragone dell’autobus voleva stigmatizzare la passività del popolo, che fa fatica a staccarsi dall’idea di poter prendere iniziative. E’ chiaro che il passeggero incaricato di portare l’autobus potrebbe non essere più bravo del conducente del momento. Ma potrebbe anche essere più bravo, soprattutto perché sappiamo che il conducente è stato scelto non con la ricerca di una persona seria e qualificata, ma per altri motivi. Lei - tu hai, credo, poca fiducia nella gente. Io viaggio molto in macchina, e mi rincuoro quando vedo che la circolazione stradale funziona. La gente rispetta i semafori, fa passare i pedoni sulle strisce, si mette le cinture di sicurezza, le regole della strada vengono rispettate a sufficienza. Per ogni incidente, ci sono migliaia e migliaia di "non incidenti". Ci sono regole condivise perché è nell’interesse di tutti, è nell’interesse di tutti rispettarle, e funzionano. Questo per dire che il popolo non è sempre una mandria disordinata di buoi.

Sono perciò fiducioso che la gente sappia prendere decisioni politiche. In 16000 votanti ci sono una vagonata di ingegneri, avvocati, medici, persone informate che sanno quello che dicono. Ci saranno sicuramente piccole percentuali di pazzi, che sposteranno il risultato dell’1%. Ci saranno molti incompetenti, ma fra quelli una buona parte sarà saggia e si asterrà dal fare proposte. Ci saranno alcuni disonesti che cureranno interessi particolaristi, ma saranno in minoranza. Se poi fossero maggioranza, allora è giusto che vincano - non si capisce perché molti debbano piegarsi agli interessi dei pochi. Quello che sto scrivendo non è utopia, è già successo anche in Italia. Ricordo bene un referendum dove agli impiegati pubblici era stato concesso, fra mille critiche, un aumento di stipendio, e il referendum chiedeva se questo aumento o cos’altro doveva essere esteso pure a tutti i dipendenti privati, con rischi di inflazione e via dicendo. La maggioranza votò per il NO. E la maggioranza dei votanti non erano dipendenti pubblici o datori di lavoro, erano proprio coloro che avrebbero ricevuto l’aumento!

Sul fatto che una votazione online sia vincolante o meno, e i pericoli legati al fatto che una consultazione possa prevaricare. Non dimentichiamo che in parlamento non ci sono solo i grillini: loro hanno votato compatti secondo il mandato vincolante dei loro elettori, ma la decisione nel totale è stata presa da m5s, PD, FI, NCD blablabla. Le idee della base grillina non possono prevaricare il parlamento, ma figuriamoci se le idee della base non possono neanche essere vincolanti per i PROPRI eletti.

Insomma - continui a pensare che il parere del popolo debba essere mediato da qualcuno più intelligente (che poi più intelligente non è). Dici che ci vorrebbero consultazioni del popolo, non vincolanti, per far sì che i rappresentanti sappiano che cosa decidere. Il bello è che ci sono già. Credi che i vari dirigenti di partito non sappiano che cosa pensa la base? Lo sanno benissimo: fanno sondaggi, sentono voci, hanno consulenti. Il problema è che il loro punto di vista è differente, perché loro non sono "popolo", sono casta. A volte si sentono legittimati, in buona o mala fede, ad andare contro al volere del popolo. Ma davvero pensi che il popolo voglia acquistare gli F35? Che voglia mandare i soldati in Afghanistan? Che voglia condonare le tasse ai gestori delle slot machines? Che voglia gli inceneritori? Che voglia le quote latte? L’elenco di decisioni contrarie alla volontà del popolo è chilometrico. Chilometrico. Se in parlamento ci fossero stati 5 partiti in stile grillino (uno di destra, uno di sinistra, uno di centro, uno leghista e uno blablabla) NESSUNA di queste decisioni sarebbe passata. Perché ci sono decisioni di destra o di sinistra, decisioni ne’ di destra ne’ di sinistra, e poi ci sono decisioni "sbagliate e basta". E in Italia quelle sbagliate a basta sono troppe, dettate da interessi particolari nazionali o esteri.

Per quanto riguarda il reato di clandestinità, devo dire che averlo introdotto è stata un’altra decisione "sbagliata e basta". Le procedure amministrative per espellere i clandestini c’erano già, e hanno sempre funzionato poco. A un certo punto si svegliano due cretini che introducono questo reato, e l’unico effetto della legge è quello di moltiplicare il lavoro di forze dell’ordine e magistratura; di istituire obbligatoriamente un processo che nella sostanza dei fatti non cambia una cippa di niente, se non intasare i tribunali di pratiche. I soldi e il tempo di caricare il clandestino su un aereo non c’erano prima e non ci sono neanche adesso. Non lo dico io, lo dicono le forze dell’ordine, coloro che vedono la realtà tutti i giorni. La legge è stata fatta nell’ignoranza e nella malafede, non ha NESSUN lato positivo. Coloro che non sono contenti della sua abrogazione dovrebbero informarsi meglio, visto che la legge non gli ha portato alcun vantaggio ma soltanto maggiori costi (che pagano loro, senza saperlo).

Saluti,

Gottardo


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