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Commento di

su Autismo: non è il vaccino trivalente a causarlo


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23 dicembre 2013 11:56

Quoto in toto il commento dell’autrice dell’articolo e aggiungerei alcune postille per chi sia interessato all’argomento. Dall’articolo da lei linkato:


This study includes data from the U.S. National Centers for Health Statistics (NCHS). Any analyses, interpretations, or conclusions reached are the author’s own and not those of the NCHS, which is responsible only for the initial data. The author is grateful to José Garrofe Dorea, Anthony Mawson, Jonathan Rose, Paul Turner, and David Yermack as well as seminar participants at Baruch College and two anonymous reviewers for thoughtful comments. Francis Donnelly provided invaluable assistance in creating the geographic information system graphic. The author has two children with pervasive development disorder, not otherwise specified. She has filed a petition in the U.S. Court of Federal Claims under the National Vaccine Injury Compensation Program for one of her children. The author
is on the board of directors and research committee of Sensible Action for Ending Mercury-Induced Neurological Disorders (SafeMinds). Address correspondence to Gayle DeLong, PhD, Associate Professor, Department of Economics and Finance, Baruch College/City University of New York, One Bernard Baruch Way, Box B10-225, New York, NY 10010, USA. E-mail: [email protected]

A proposito di conflitto di interessi, insomma.

Altri commenti a casaccio: perché sono stati collegati autismo e disabilità linguistiche, non sono mica la stessa cosa da un punto di vista medico. E soprattutto, quali dati sono stati usati? Leggo qui: The number of children with disabilities came from the U.S.
Department of Education, Office of Special Education Programs (2007).

Googlando a casaccio: 

http://www2.ed.gov/about/offices/list/osers/osep/index.html

basato sull’ atto IDEA

http://www.gpo.gov/fdsys/pkg/PLAW-108publ446/html/PLAW-108publ446.htm

dove si parla di disabilità di vario tipo, dai disturbi dell’udito o della vista, della sfera emotiva, difficoltà di apprendimento... non solo di autismo e SLI.

In altre parole, per valutare quanti casi di autismo si sarebbero verificati si è attinto a dati non dell’equivalente del nostro ministero della salute, ma dell’educazione. NON ad una specie di registro sanitario di casi di autismo e SLI, ma di educazione assistita nelle scuole. E’ possibile leggere quanti casi di autismo sono accertati da medici americani? E’ diverso da sapere quanti bambini con disabilità sono iscritti nelle scuole americane.

Se voglio correlare l’autismo con la frequentazione delle scuole primarie scoprirò che c’è un’abnorme correlazione tra i due eventi e potrei arrivare alla conclusione - sbagliata - che mandare i figli a scuola sia pericoloso, può portare all’autismo. Ma forse la correlazione è elevata semplicemente perché chi va a scuola è più monitorato rispetto a chi non ha formazione e resta confinato nel microcosmo familiare: è più facile evidenziare problemi cognitivi se ti insegnano a leggere piuttosto che se nessuno si prende la briga di farlo. Questo non vuol dire che andare a scuola provochi l’autismo, semplicemente che se non ci vai magari i tuoi parenti non se ne accorgono.

A voler trovare correlazioni non ci vuole niente, basta scegliere opportunamente i dati in modo che tutto quadri (ripeto: perché mettere nello stesso calderone autismo e SLI?). Non mi stupisce che l’autrice dell’articolo abbia formazione afferente al campo economico e non medico. 

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