Misura colma >
Le opposizioni gridano al colpo di stato, al Parlamento delegittimato, ad un’Europa criminale, ecc. Tutto per cavalcare il disagio e la sfiducia della gente e provocare la fine anticipata della legislatura.
La possibilità di contribuire da subito ad imboccare la via d’uscita dalla crisi per cominciare a mitigare le rinunce ed i sacrifici di tanta gente non appare essere l’obiettivo prioritario e più urgente.
Anzi.
I reiterati “forti” appelli di Napolitano a non alimentare l’aspettativa di elezioni anticipate prima del varo di efficaci riforme istituzionali ed economiche vengono interpretati come inammissibili “interferenze” da parte di un “fautore” e “sostenitore” di maggioranze “allargate” non legittimate dal voto popolare.
Niente di più immotivato e surreale. In concreto.
Se Napolitano arrivasse alla convinzione che la “misura è colma” e/o che lui è vissuto come un “intralcio” alla ricomposizione di un quadro politico coeso e consapevole delle proprie “responsabilità” verso il paese, nulla più lo frenerebbe dal rassegnare le dimissioni. Non ci sono dubbi.
E poi? Questo stesso Parlamento sarebbe chiamato a eleggere il nuovo Presidente (art.83). Stando agli attuali schieramenti contrapposti è molto facile prevedere che non avremmo valida elezione prima del 4° scrutinio.
Sarebbe allora “scontato” per le odierne forze di maggioranza convergere su un candidato convinto, quanto e come Napolitano, dell’urgenza di certe riforme.
Un ciclo nuovo, ma identico al precedente.
Ergo. E’ meglio diffidare di una categoria di Primi Super Cives attenta a privilegi, interessi …