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Commento di emilio grimaldi

su Il silenzio di Catanzaro su Genchi


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emilio grimaldi 31 marzo 2009 01:55
gentile Massimiliano,
forse lei non si ricorda, ma già ci conosciamo. Sono quel giornalista che era presente al Comune di Soveria Simeri (è qui che ci siamo presentati) quando il sindaco stava per deliberare il via del consiglio per la costruzione di un termovolarizzatore nel territorio di cui è il primo cittadino. Sono quel giornalista che ha seguito la vicenda Edison a Simeri Crichi. Sono quel giornalista che ha seguito la questione della centrale a turbogas a Marcellinara da parte della famiglia Speziali. E sono anche quel giornalista che l’ha contattata per quella questione dell’associazione di cui è presidente che poi si è risolta in un nulla di fatto perché non fondata. Il suo racconto mi ha molto colpito. Sono d’accordo con lei, bisogna partire dalle piccole cose, comprese quelle come la denuncia di una chiamata per la sponsorizzazione di una rivista da parte di una società che non ha niente a che vedere con la Polizia, e si spaccia per tale (a proposito è stata Striscia la notizia a mettere in onda il servizio). Sono d’accordo con lei quando dice che i referenda non hanno molto contribuito a cambiare la società. Sono d’accordo con lei che le manifestazioni si sono guadagnate solo qualche rigo sui giornali… ecc. Mi ha saputo interpretare, infine, quando dice che il mio pezzo era rivolto a tutta la città di Catanzaro, non solo al Meetup. Ma le chiedo, come mai, invece, Beppe Grillo, a cui voi come associazione vi ispirate, continua a denunciare le “anomalie dello Stato italiano”? forse che non ha capito la profondità del sue riflessioni? No, io credo che lui continui a combatter per “uno Stato di diritto” perché ha ancora speranza, anche se “non si vince”. Ha speranza perché la speranza genera speranza. E la speranza muove, se non gli uomini giusti, almeno le coscienze giuste. Almeno le coscienze, che sono la base della società. Lo Stato ci può togliere Luigi De Magistris. Ci può togliere Gioacchino Genchi, ma non ci potrà mai togliere la nostra voglia di giustizia e verità. Ecco, è proprio qui che si distingue la coscienza critica degli uomini verso le cose che succedono, verso le anomalie. Verso le anomalie quando si verificano. E non quando sarà poi troppo tardi per dire “almeno ci ho provato”! Un’altra cosa. Lei dice di ripartire da zero. Anche a me è venuto questo pensiero. Ma poi se ne è accavallato un altro. Ma perché? Perché da zero se già ci sono le “anomalie”? e se un domani mi si presenterà un’altra nomalia, cosa dovrò fare? Ripartire nuovamente da zero?
Cari saluti
 
Emilio grimaldi

http://emiliogrimaldi.blogspot.com/2009/03/il-silenzio-di-catanzaro-su-genchi.html

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