Forse non ci si capisce o, più probabilmente, lei fa finta di non capire.
Non ho né detto né scritto che Fagioli si sia interessato al caso Nancy; ha qualche disturbo della vista?
Io - che non sono medico ma che qui tratto giornalisticamente quel caso di cronaca con le mie riflessioni (e anche questo è scritto piuttosto chiaramente nell’incipit) - ho ritenuto che il caso Nancy, essendo un caso di cambiamento chirurgico di sesso, presentasse delle evidenti assonanze con un altro caso, quello della donna presente alla trasmissione di sette anni fa citata, che dibatté con Fagioli su come affrontare la scissione mente/corpo manifestamente presente in questi casi.
Quindi "aria fritta" è la sua pretesa che non ci si possa riferire alle parole dette in quella occasione dallo psichiatra, aggiungendo delle riflessioni personali sul caso in questione. Che poi vanno anche oltre il caso in questione.
Lei ha tutte le possibilità - se si fa passare questa voglietta di polemica sterile - di informarsi sulla teoria e sulla prassi di questa scuola psicoterapeutica (sempreché non ne sia già ampiamente informato e che questo sia il vero motivo della polemica).
In ogni caso, Fagioli sostiene fin dalla prima pubblicazione del 1971 di Istinto di morte e conoscenza - che lei certamente conoscerà - che per una cura della psiche è tassativo ritrovare l’io della nascita, quello che nell’articolo ho descritto come necessità teorica di "ritenere esistente una "fusione" originaria", perduto in successivi rapporti patologici. Quindi che è necessario - indispensabile per una effettiva cura psichiatrica - intervenire per modificare lo stato psichico dell’attualità ammalatasi di una qualche patologia.
Evidentemente lei è di altra scuola. Che ritiene legittimo ricorrere al bisturi per risolvere casi di scissione psicotica. E vabbé.
"Se le leggi e la pratica medica prevedono il cambio di sesso ci sarà un motivo?": questo significa che ciò che oggi è ritenuto valido e dimostrato non può essere soggetto a critica ? Sta scherzando, vero ?