<< ...né rilevo particolari implicazioni che discendono
dall’affermazione che sarebbe la stimolazione luminosa della retina ad attivare
le funzioni cerebrali elevate...>>
<< Quello che contesto è l’interpretazione che Fagioli
propone riguardo alla funzione della luce... la luce è solo una gamma di
frequenze della radiazione elettromagnetica e, a meno che Fagioli non teorizzi
che attraverso la luce vengono diffusi particolari contenuti che hanno il
potere di "accendere" la mente...>>
No, ovviamente non ci sono “particolari contenuti”
nell’energia luminosa e comunque non è a “particolari contenuti” intrinseci che
si riferisce Fagioli per quello che ne so.
<<...la stimolazione sensoriale che essa esercita
sull’encefalo di un neonato incapace di apprezzarne i significati è pari a
quella esercitata da qualsiasi altro input esterno...>>
La stimolazione vibroacustica è già presente nell’utero;
idem per l’insieme di gusto/olfatto. Ma non provocano reazioni perché
l’attività psichica è nulla. Solo la luce è lo stimolo assolutamente nuovo che
interviene al momento della nascita. Se l’elettroencefalogramma dimostra che prima della nascita
non ci sono reazioni agli stimoli e dopo la nascita sì, è tassativo convenire
che il momento della nascita è il crinale in cui si attua una trasformazione.
La teoria di Fagioli - cfr. Istinto di morte e conoscenza - individua nella
luce lo stimolo nuovo atto ad attivare la sostanza cerebrale.
<<A meno che non si discuta di aborto e del valore da
attribuire al feto. In tal caso la teoria di Fagioli assumerebbe una certa
rilevanza, visto che pone una condizione diversa del bambino prima e un dopo la
nascita riguardo alle funzioni cerebrali "elevate">>
Ovvio che sia così. La teoria propone un paradigma assolutamente
innovativo nella concezione dell’essere umano, come ho scritto nell’articolo.
<< ...non sono le potenzialità cerebrali a fare di un
essere biologico una persona umana...>>
Le potenzialità cerebrali diventano
realtà psichica alla nascita. Questo fa l’essere umano. Che ha poi tutte le possibilità di svilupparsi; ma questo l’ho già detto.
Quindi <<...uso il termine "persona" per includere la
varietà di dimensioni: culturali, sociali, individuali...>> etc. non è l’argomento della discussione e sposta tutto il
dibattito su un piano non attinente in quanto si riferisce, appunto, a sviluppi successivi alla primitiva formazione della realtà psichica. A meno che anche lei non definisca con ’persona’ l’essere dotato di mente riflessiva, come fa Scalfari. In questo caso il neonato non sarebbe altro che un ’essere biologico’ privo di essenza umana che sarebbe solo in via di divenire.
<< il neonato da essere biologico diventa persona>>
Per i motivi detti sopra non concordo con la definizione di “essere biologico”
data al neonato. E’ un essere psichico. Umano in quanto dotato di biologia
umana e di psiche umana.
Se lo definisce "essere biologico" non lo distingue dal feto che è appunto pura biologia e, esattamente come nel feto, l’elettroencefalogramma non
mostrerebbe variazioni agli stimoli, ma... così non è.
La mancanza di attività psichica nel feto – dimostrata dallo
stesso elettroencefalogramma – ne fa un non-essere umano. Con questo intendevo
il non-essere (o essere puramente biologico se preferisce) che diventa essere
(o essere biologico e psichico, cioè umano nel senso pieno del termine).
In ogni caso la teoria di Fagioli è ben nota, è scritta in numerosi libri e ampiamente commentata da molti articoli e interviste.
Un’ultima considerazione che mi vedo costretto a farle
presente, come già in altre occasioni: la definizione di “commento” è molto diversa da quella di
“dibattito”... spero che lo tenga presente.