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Commento di Fabio Della Pergola

su Credenti e non credenti: dove porta il dialogo Scalfari-Bergoglio (quarta parte)


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Fabio Della Pergola Fabio Della Pergola 29 settembre 2013 00:57

Quello su cui lei "dissente" sono esattamente le conferme scientifiche alla teoria di Fagioli. Lei continua a parlare di "vista" equiparandola agli altri sensi, udito, tatto eccetera. Ma qui non si sta parlando affatto del senso della vista, ma della prima stimolazione assoluta che la luce fa sulla sostanza cerebrale, attivandola (come dimostrano i tracciati elettroencefalici: "nel canale del parto gli stimoli pressori ...non producono modificazioni del tracciato elettroencefalografico. Dopo la nascita, registrazioni elettroencefalografiche indicano un intenso flusso di nuove stimolazioni sensoriali..."). Solo dopo l’attivazione della sostanza cerebrale si può parlare di ’sensi’, se prima della nascita gli stimoli non producono modificazioni del tracciato... non esistono sensi.
Alla nascita si forma un’attività psichica inesistente nel feto. Ed è la psiche che ’fa’ l’essere umano.

<<non diventa "persona" da un istante all’altro appena apre gli occhi alla luce>>

Se con il termine ’persona’ intende ’essere umano’, è appunto quello che sostiene Fagioli, che si pone in contrasto sia con l’ideologia religiosa (parlando di azione attivatrice dell’energia sulla pura biologia fetale) che con quella razionale che è quella che sostiene lei (il neonato diventerà persona, via via che la vita "scrive" su quelle pagine bianche: in conclusione il neonato non è una "persona umana" ma una potenzialità di persona). Il neonato quindi cos’è, se non è una ’persona’? un sottoumano ? un animale? che altro?
 Ovviamente qui dissento io.

<< ...tutto questo ha fatto di lei la persona che è ora>> ovviamente i rapporti e le esperienze agiscono sulla formazione di una persona "in divenire", che si completerà nel tempo, ma questo non sposta di una virgola quello che ho scritto: il primo passaggio è la trasformazione radicale tra non essere ed essere, il secondo (e successivi) è la modifica progressiva di un essere in qualcosa di più completo fino allo sviluppo completo dell’adulto con linguaggio articolato, mente riflessiva, completa maturazione sessuale eccetera. Fino alla fine dell’essere che torna ad essere ’non essere’.

Che gli animali abbiano una loro forma di attività cerebrale è indubbio, ma perché mai dovrebbe essere uguale a quella umana ? Le specificità delle specie esistono. Animali che producono ’arte’ non se ne sono mai visti...che paragoni fa ?


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