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Commento di Fabio Della Pergola

su Credenti e non credenti: dove porta il dialogo Scalfari-Bergoglio (quarta parte)


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Fabio Della Pergola Fabio Della Pergola 26 settembre 2013 15:53

Caro Giulio,

evidentemente "stamo" messi male se non si è ancora capito che tutto il quid della discussione - che ho cercato di riassumere nei miei articoli - gira intorno alla caratteristica specifica che fa l’essere umano. E’ "l’emergenza antropologica" su cui scivola tutta l’intellighenzia di sinistra che finisce con l’accettare l’idea religiosa che l’uomo si distingue dall’animale per l’immagine divina che ha in sé "dal momento del concepimento".

Evidentemente c’è invece un salto trasformativo al momento della nascita e la teoria di Fagioli spiega come questa trasformazione, che permette la formazione della psiche dalla materia biologica, avviene. Ponendosi nei fatti come unica alternativa all’imago dei.

Il feto deve essere protetto naturalmente (se la madre lo vuole ovviamente) come processo che potenzialmente può portare a una vita. Ma pensare che sia già essere umano deriva, appunto, dall’aver fatto propria l’ideologia religiosa. Evidentemente lei non fa differenza tra vita potenziale e vita effettiva, ma è un problema suo, non mio e nemmeno del codice.
I 90 giorni oltre i quali l’aborto non è permesso derivano probabilmente dall’idea che attorno alla 24^ settimana il feto acquisisce una possibilità di vita (fuori dall’utero) che prima non esiste nemmeno in via potenziale. Sembra essere nient’altro che un compromesso; è ovvio che anche dopo i primi tre mesi il feto non è altro che materia biologica in via di sviluppo, ma probabilmente il legislatore ha saputo distinguere solo tra materiale biologico a cui è impossibile la vita extrauterina dal materiale biologico capace di vivere, venendo alla luce, fuori dall’utero. Ma l’inizio della vita avviene comunque al momento della nascita (cosa che avevano capito addirittura ai tempi della Bibbia che punisce con la morte l’uccisione di un vivo e con un indennizzo, al marito naturalmente, il procurato aborto, senza stare a sottilizzare sui 90 o 100 giorni).

Lei dice "Quindi il feto può pure rimanere massa biologica inerme fino al momento della nascita ma pure dopo, fino alla morte". Ma questa frase mi risulta incomprensibile. Dopo la nascita non esiste "massa biologica inerme": si chiama bambino e non è inerme per niente (a meno che non sia lobotomizzato).

La ricerca sul "perché" di fenomeni fisici o è ricerca scientifica finalizzata a comprenderli e spiegarli (e qui le cose da capire sono ancora tantissime) o è dubbio metafisico privo di senso in quanto inserisce antropomorfismi là dove non c’è alcun motivo che ci siano, se non per un apriori religioso.

Se io affermo che esiste nell’universo un’energia eterna ed infinita dico cosa più o meno ipotizzabile scientificamente, ma senza attribuire all’energia alcun attributo umano; se lei la chiama Dio e gli attribuisce volontà, creatività e intelligenza eccetera, attribuisce alla ’cosa’ chiamata dio un’antopomorfismo, cioè "uno specchio delle sue idee", tanto per citare Schweitzer.


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