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Commento di Fabio Della Pergola

su Grillismo e antisemitismo


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Fabio Della Pergola Fabio Della Pergola 11 settembre 2013 13:24

"Ha ragione, avrei dovuto astenermi dal commentare il suo articolo", ma è più forte di lei, le scappa proprio la necessità di disputare. Cominci allora firmandosi con nome e cognome. Non vorrei scoprire che sto litigando con il mio vicino di casa...

Stato "ebraico" ha il senso di quello che io dico e che lei fa finta di non vedere. Non è uno stato dei suoi cittadini, di qualsiasi etnia, religione, cultura, lingua essi siano, ma uno stato-nazione. Il sionismo - che è stato il movimento risorgimentale ebraico - ha oggi la funzione di difendere l’ebraicità dello Stato, nato come stato degli ebrei.

Questo non lo fa lo "Stato" in senso lato, che difende i suoi confini e le sue istituzioni a prescindere dalla composizione etnica della popolazione. Lo fa il movimento ideologico che difende la caratterizzazione etnica dello stato. Sarebbe quella che lei definisce sprezzantemente "visione politica ideologica dei vertici di una lobby". E con questo rispondo anche alla sua ultima affermazione.

Ciò non vuol dire che questo concetto sostenga la colonizzazione della WB, al contrario. Un sionista vede come fumo negli occhi la possibilità che Israele annetta la Cisgiordania perché diventerebbe uno stato bi-nazionale molto più di quanto non sia già. Quindi un sionista, al contrario di quello che dice lei è sostanzialmente a favore della nascita di uno stato palestinese (anche se una minoranza di estremisti di ultradestra vorrebbe occupare tutto il territorio fino al Giordano espellendo i palestinesi, ma è chiaramente un delirio) a fianco di quello ebraico.

Per questo motivo Abraham Yehoshua scrisse molto chiaramente - da sionista di sinistra - la sua contrarietà alla occupazione della WB. Qui http://archiviostorico.corriere.it/... ma anche qui http://www.lastampa.it/2012/01/08/c...

Altre questioni che si pone sono incomprensibili: "la lobby sionista porta vantaggio a Israele, dunque è ok" - affermazione insensata. "Diciamo che quella domanda deriva dal una sorta di istinto di autoconservazione" - bontà sua.
"Questo giova ad Israele?" diventa la più schietta espressione di una mentalità ultranazionalista" - affermazione ridicola. Chiunque si occupi di politica estera si chiede che se una cosa giova o no al suo paese o a quello cui è legato per motivi culturali, ideologici, storici, religiosi o perché gli piace una donna di quel paese. Insomma, di che cosa sta parlando ?

AIPAC: citi le fonti. A me non risulta che Israele abbia né l’interesse né la voglia di infilarsi in un conflitto da cui non sa come ne uscirà.

"Sono ideologicamente avversario dei nazionalismi: li ritengo la materia con la quale sono stati costruiti i totalitarismi nazifascisti" - buon pro le faccia. Suppongo quindi che sia anche contrario al nazionalismo palestinese e quindi alla nascita di uno stato palestinese.

Ultima cosa: non posso dedicarle gratuitamente tutto questo tempo. Mi scusi. Come le ho già chiesto altrove o mi manda un bonifico anticipatorio oppure i suoi commenti devono limitarsi alle poche righe di un vero commento. Non me ne voglia. Saluti.


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