Equivocazione >
Porre delle pregiudiziali è, per definizione, un modo inequivocabile di “condizionare” il vero dibattito, quello di merito.
E’ quanto meno il tentativo di “rinviare” il più possibile nel tempo l’avvio dell’esame della questione di fondo. Diventa un tentativo tanto più “insidioso” quando si propone di accorpare al dibattito vero e proprio la “valutazione” delle pregiudiziali.
Il tutto con il ricorso ad un “equivoco” di base.
Assimilare le modalità procedurali della Giunta delle Elezioni a quelle di un normale processo penale.
Nella Giunta non c’è alcuna distinzione tra accusa, difesa e giudice.
La prassi racconta che vengono man mano presentate delle “relazioni”, con differenti proposte, sulle quali ogni membro esprime la sua personale valutazione confermata dal voto. Si procede così finchè una certa proposta registra il “consenso” della maggioranza dei componenti.
Questa diventa la proposta da presentare all’aula parlamentare per arrivare al “responso finale”.
Nulla a che vedere con i tecnicismi e le dispute tra accusa e difesa che, svolgendo ruoli contrapposti, hanno l’obiettivo di convincere il giudice.
Usare stessi termini per situazioni e contenuti differenti è far perdere il senso di Parola e Merito …