giorni fa su Agoravox era presente un interessante articolo
di provenienza UAAR che poneva problemi sui regimi turco, tunisino, egiziano
che hanno usato forme democratiche per insediarsi al potere e imporre delle
teocrazie antidemocratiche.
Ricordiamoci che anche Mussolini e Hitler hanno utilizzato
la democrazia per eliminarla, quindi da certi punti di vista i loro regimi
potevano essere considerati "legittimi" e la lotta contro di loro
"illegale".
Personalmente io non
ho dubbi sul fatto che personaggi come Mussolini, Hitler, Erdogan, Jebali e
Morsi vadano combattuti con la violenza. Il problema però esiste ed è
complesso: come stabilire quando un
governo legittimamente (o quasi legittimamente) costituito ha oltrepassato il
limite di abuso di potere e va combattuto con ogni mezzo?
Vogliamo fare un
esempio? Consideriamo un certo paese chiamato Italia.
In Italia c’è un parlamento
legalmente costituito, ma fortemente squalificato e delegittimato. Il
parlamento italiano è inquinato da molti delinquenti,
indiziati, inquisiti, prescritti e condannati. Inoltre i parlamentari italiani non sono
stati scelti dai cittadini italiani ma nominati
dalle segreterie dei loro partiti, secondo quella PORCATA della ns legge elettorale. Come se non bastasse, quei
partiti che li hanno nominati hanno talmente schifato gli italiani che circa la metà dei cittadini italiani non li
ha votati afffatto e oltre un terzo di chi li ha votati ha scelto il M5S, cioè
un partito antisistema.
Adesso quei
parlamentari così delegittimati vogliono cambiare la costituzione, forse
seguendo le indicazioni di Gelli. Se ci riuscissero, io ritengo che quel limite di abuso di potere sarebbe decisamente superato, e che quindi si dovrebbe combatterlo con ogni mezzo. Al
momento quel cambiamento della costituzione è soltanto un tentativo, quindi val
la pena di contrastarlo in forma
nonviolenta, firmando qui:
http://www.ilfattoquotidiano.it/201...
Io lo ho fatto, e voi? vi interessate soltanto alle crisi "oltremare"?
GeriSteve