Caro lettore è necessario distinguere i commenti e le critiche che "stanno nell’articolo" cioè che entrano nel merito di quanto detto, da quelle che vanno fuori tema (o come si dice adesso Off Topic). Le une sono sempre legittime, le altre sono dei tentativi di distogliere dal contenuto per imporre contenuti diversi. Cioè rendono inesistente quello che uno ha scritto per sostituirlo con quello che altri vogliono dire. Rendono inesistente il pensiero dell’articolista per imporre il pensiero del commentatore.
Per quanto "composti ed educati" questi commenti sono sostanzialmente arroganti proprio perché rendono zero, annullano, cancellano l’impegno, le aspettative, la ricerca di dialogo e la "testa" dell’articolista. Non si vede perché uno che si è impegnato, a volte anche a lungo dedicando tempo e ricerca al suo articolo, debba subìre silenziosamente questo tipo di imposizioni. Io ho l’abitudine - di cui spesso mi sono pentito - di rispondere a quasi tutti commenti; ma ovviamente lo faccio a modo mio. Gentile quando è il caso, dialogando con chi mi scrive con la voglia di scambiarsi delle idee, ma anche duramente quando mi si vuole imporre qualcosa, come nel suo caso (se è lei il Vincenzo che ha commentato per primo): non deve parlare del sionismo perché il punto sono i diritti violati e le politiche di Israele. E se io voglio parlare del sionismo, devo chiedere il permesso ? E se delle politiche di Israele ho già parlato più di una volta, non posso cambiare argomento visto che i cinquestelle me ne danno l’opportunità ?
Naturalmente quando scrivo un articolo metto in conto le critiche che ci sono SEMPRE, di qualsiasi argomento si scriva. Ma lei dovrebbe fare lo stesso: nel momento in cui commenta metta in conto che le risposte possono essere gentili o sferzanti a seconda di come ha commentato. E quello che conta non è la forma (composta e educata) ma il contenuto, la sostanza (l’annullamento o meno del pensiero dell’articolista). Esattamente come in qualsiasi rapporto umano.
Ma i baci no, per favore.
FDP