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Commento di vincenza perilli

su Facebook: infangata la memoria di Massimo Troisi, gli utenti insorgono


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vincenza perilli 4 giugno 2013 21:30

Intervengo ancora, visto che con il mio primo commento ho scatenato questo "scambio" che mi sembra stia prendendo la forma di un "dialogo da sordi".
A mio giudizio, ma questa è una mia personale opinione - che può esere condivisibile o meno-, nell’articolo è stata commessa un’imperdonabile leggerezza- Ovvero tutta la faccenda è stata mal formulata, stabilendo una associazione tra lesbismo e pedopornografia non solo arbitraria ma pericolosa, poiché riattiva purtroppo tutta una serie di stereotipi e pregiudizi contro pratiche diverse dalla norma eterosessuale.
Quindi se è legittimo protestare se il sito di Massimo Troisi - grandissimo artista - viene fatto bersaglio di contenuti volgari e addirittura passibili di azione legale (pedopornografia) non è legittimo stabilire connessioni tra due pratiche che nulla hanno in comune.
Probabilmente questo non era nelle sue intenzioni, ma talvolta si può sbagliare anche senza averne la volontà, per leggerezza o perché non avevamo mai avuto occasione di riflettere su di una certa questione da un diverso punto di vista.
Ritengo anche per questo, che sarebbe più saggio da parte sua accettare il confronto con altri/e e non liquidare le critiche come mera volontà di sterile polemica
Questo, le assicuro, non era il mio caso
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