Comunque, non si dovrebbe uscire dall’euro sic et simpliciter, e certamente non in 100 giorni!
Solo per ristampare la quantità di moneta necessaria a sostituire l’euro, organizzarne la distribuzione, modificare i sistemi informatici dello Stato e dare il tempo necessario a riformare tutti gli altri, ad iniziare da quelli delle banche, ci vorrebbero mesi e mesi.
Senza contare tutti gli incontri con rappresentanti dei Paesi di mezzo mondo, a cominciare con quelli dell’area Euro, per stabilire il valore di cambio iniziale!
Ciò non toglie che sarebbe possibile, purchè il processo fosse concertato e pilotato in modo accorto e da persone preparate, oneste e responsabili (sic!). 
A parer mio ci sono tre precondizioni, nell’ordine:
1) riportare subito la Banca d’Italia sotto il controllo pubblico.
2) non tornare alla lira, ma definire una moneta completamente nuova; renderebbe meno rigido stabilire i cambi, evitando l’ovvio quanto improponibile riferimento al valore di 1936,27 lire x euro.
3) instaurare un doppio regime monetario, mantenendo il corso legale dell’euro assieme alla nuova moneta per un periodo sufficientemente lungo per stabilizzare i cambi a valori reali e per tagliare le gambe alla inevitabile speculazione finanziaria.
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