Nella sua attenta analisi del Movimento sembra le sia sfuggito che ne Grillo ne Casaleggio siano mai entrati nelle scelte di politica reale attuate dai candidati al livello locale. I candidati ed il programma sono realmente creati dalla base e nessuno al vertice ritiene di poterci mettere bocca. Questo però sembra non interessi a nessuno, quello che suscita l’interesse del giornalismo è soltanto il fenomeno Grillo- Casaleggio, la ricerca ossessiva della falla nel sistema. Detto questo ai candidati vengono richieste poche semplici cose per entrare a far parte del movimento, davvero poche semplici regole e poi si è liberi di dimostrare sul territorio il proprio valore. E per le candidature, qualche regola andrà pur posta o si va allo sbaraglio, alla come viene?Col rischio di imbarcare all’ultimo momento i soliti arrivisti che fiutato il successo salgono sul carro dei vincitori. Le parlo da non attivista e da semplice simpatizzante, ma credo che chi da anni si spende sul territorio per il movimento abbia il diritto di concorrere per essere un rappresentante in parlamento. Si fa difficoltà a capire quanto sia diverso il movimento di Grillo perchè ci si concentra solo su di lui, sul suo blog, sulle sue esternazione da costante provocatore. La gente eletta al livello locale, è davvero libera, ne Grillo ne Casaleggio impongono loro scelte; a volte, per assurdo, neanche conoscono i candidati o gli eletti (ecco la sostanziale differenza tra M5s e Forza Italia). Ci rendiamo conto che lui è solo un megafono, l’interprete di un cambiamento che vuole portare la gente comune nelle istituzioni?Poi è certo che di errori ce ne siano e che la poca trasparenza in alcune scelte alimenti dubbi, ma tutto sembra il movimento tranne che poco democratico. A mio modo di vedere il rischio è l’opposto, che per troppa libertà di pensiero e di azione, si rischi di essere poco incisivi e "concreti" sul territorio. Il rischio è che ci si concentri, come sta avvenendo, più sul contenitore che sul contenuto.