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Commento di Sandro kensan

su 25 novembre 2012: Giornata mondiale contro la violenza sulle donne


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Sandro kensan Sandro kensan 2 dicembre 2012 16:56

C’è un problema in questo articolo. Tutti i discorsi girano intorno al concetto che c’è qualcuno che può pensare alle donne maltrattate, violentate uccise e questo qualcuno è istituzionalizzato.

Mi risulta che un leader come Berlusconi sia stato osannato da almeno metà degli italiani che lo apprezzano anche per via del suo rapporto di potere con le donne molto giovani e anche minorenni, in un rapporto fortemente squilibrato e appunto fortemente di potere.
Mi risulta che la metà che non apprezza Berlusconi adotta rapporti con le donne non paritari.

A me sembra che le istituzioni essendo elette da questo tipo di popolo non possano essere meglio del popolo stesso nel rapporto con le donne. Dovunque ci si guardi non c’è "un meglio". Con che fiducia si può rivolgere una donna maltrattata a una istituzione messa in piedi da istituzioni che hanno un rapporto col potere che i media ci raccontano ogni giorno?

Solo nelle dittature c’è la possibilità di avere "un meglio", un salvatore. Nelle democrazie c’è il rappresentante del popolo nel bene e nel male. Se il popolo è quello descritto nel testo allora il rappresentante è Berlusconi o un po’ meglio.

Le istituzioni come i vari centri antiviolenza possono essere delle isole nel mare della tante violenze, soprusi, ecc sulle donne ma per essere efficaci si devono diluire nella normalità dell’italiano medio che affolla le varie istituzioni. E l’italiano medio vota Berlusconi o poco distante nel rapporto con le donne.


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