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Commento di

su L'Antipolitica: antipolitica di che?


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6 maggio 2012 10:30

Egregio dottore che io mi chiami Marco Guidolin o Carmelo Zappulla oppure Gennaro Esposito cambia molto poco. In genere non metto il nome nei commenti perché l’unica cosa che ritengo importante è quello che uno scrive e non chi è o come si chiama. Insomma vorrei che l’interlocutore appuntasse la sua attenzione solo ed esclusivamente su quanto scritto e niente altro.

Ciò che io trovo paradossale è che persone come lei che simpatizzano per il M5s e tanti militanti dello stesso - persone ottime con idee politiche condivisibili - sfuggano ad un elementare e clamoroso dato politico: riconoscere come leader del proprio movimento un comico dal linguaggio violento, padrone assoluto del marchio di fabbrica, che decide in assoluta libertà e solitudine le linee politiche dell’intero movimento, che può decidere a proprio piacimento chi è dentro e chi è fuori dal partito (pardon Non-Partito) sulla base di uno statuto (venia, Non-Statuto) scritto da lui e da lui applicato.

Ma veramente pensate che uno così sia il nuovo che aspetta l’Italia?

Uno come lei dovrebbe pur ricordare il Berlusconi del 94, quello che sconfisse la gioiosa macchina da guerra di Occhetto, le mirabolanti promesse di un non politico, dell’imprenditore di successo prestato alla politica, che doveve rivoluzionare l’Italia, liberandola dal "regime dei partiti",che doveva liberalizzare l’economia italiana, che doveva far arricchire chi aveva voglia di lavorare, e tanto altro ancora. E per fare tutto questo bisognava scacciare via tutti i vecchi partiti corrotti e infestati di comunisti, alleandosi con due forze politiche "antisistema" quali la Lega e il MSI.

Veda dottore ciò che a ma sembra realmente paradossale è l’assoluta mancanza di memoria storica degli italiani, anche di quelli colti.

Ciò che non riesco proprio a capire è come è possibile che dopo l’esperienza del 22/24, del 46/48 e del 92/94 i cosiddetti intellettuali della sinistra e i dirigenti (si fa per dire) dei partiti di sinistra non riescano a comprendere qual’è il male oscuro che consente alla destra sociale ed economica di governare (con sigle e modalità diverse) sempre loro l’Italia.

Mi scuso per l’aggressività iniziale del primo commento, è il frutto della frustrazione politica che vivo.


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