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Commento di

su Roma, consigliere insulta rom e intellettuali. La replica di Moni Ovadia


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12 marzo 2012 16:09
Ogni tardo pomeriggio e la notte (anche questa trascorsa), i "nomadi" del campo di tor de cenci (quello che doveva essere sgomberato da molto tempo ormai.....) danno fuoco a pneumatici, vernici e materiale plastico creando una cappa di fumo nero e denso in tutto il quartiere.
 
Ormai sono anni che questa storia va avanti ma nelle ultime settimane il fenomeno si è intensificato divenendo quotidiano; l’intero quartiere di Tor De Cenci è costretto a serrarsi nelle case per evitare di respirare la diossina che si sprigiona e, come Lei ben sa, si sedimenta su tutta la zona creando gravissime conseguenze per la nostra salute.
 
La gente del quartiere comincia a tirare le somme a capisce per quale motivo nella piccola borgata di tor de cenci (pochi edifici) si siano verificati casi di leucemia e tumori con una concentrazione particolare negli ultimi anni.
 
Ho un figlio di 15 mesi e mia moglie incinta di un altro piccolo angelo pinge piange tutte le sere per la paura di rivivere l’agghiacciante esperienza di qualche anno fa per l’inquinamento del posto dove viviamo (che non le sto a descrivere); la situazione è diventata insostenibile.
 
Abbiamo fatto denunce, contattato televisioni, scritto su giornali senza alcun risultato; ho coinvolto i ministeri e legambiente con petizioni di quartiere ed esposti; neanche più le forze dell’ordine riescono a supportarci.
 
 Per noi del quartiere la Sentenza del consiglio di stato ha posto un rallentamento per la realizzazione di un sogno, che così non dovrebbe essere in quanto rientra nei nostri diritti, il trasferimento degli zingari .
Abbiamo intanto richiesto una presenza fissa di una volante dei vigili che monitori il comportamento di questa gente, ma non ci sono ne mezzi e ne risorse.
I vigili del fuoco e le forze dell’ordine chiamati ogni volta che la cosa si ripete (da mesi quasi tutte le sere...) rischiano il linciaggio quando cercano di entrare nel "loro territorio" per estinguere i fuochi e spesso se non scortati, evitano addirittura l’intervento. Senza parlare dell’enorme costo per lo stato che deve finanziare queste persone e mezzi per arginare un problema che potrebbe essere risolto in tempi rapidi.

Capisco la lotta per far valere i diritti di questa gente e con mia moglie ho appoggiato diverse iniziative con bonifici e versamenti sui conti di Amnesty International e altri, ma da quando ho visto che spesso si appoggia questa gente nel loro delinquere quotidiano ho interrotto ogni pagamento.
 
Dei nostri diritti chi se ne occupa?
 
Purtroppo con questi comportamenti i "nomadi" che tali non sono in quanto sono anni che si sono stanziati in zona, non manifestano voglia di integrazione o rispetto per chi li sta ospitando.
Ci sono articoli relativi ad arresti nel campo di Tor De Cenci per droga e armi. Ha capito bene...ARMI...e molti di voi continuano a difenderli.
 
Non siamo più liberi di respirare e/o di uscire da casa quando vogliamo. Siamo costretti ai domiciliari tutte le sere sperando di non ammalarci.
 
L’altra notte alle 03.00 mi sono svegliato con un’intenso odore di plastica bruciata e sono corso a controllare che il bambino stesse bene.
Cosa farebbe Lei nelle mie condizioni?
 
Al mattino vado in ufficio con il cattivo odore di bruciato di una notte di roghi e la sera dopo un’intensa giornata di lavoro (che dura anche 12 ore) torno verso casa con l’ansia ed il timore di vedere la solita nube sul quartiere.

Come sto scrivendo a Lei ho scritto anche al Ministero dell’ambiente, alla Regione Lazio, ma mi rendo conto che in Italia troppo spesso gli interessi trasversali o indiretti di pochi sono più forti dei diritti di noi cittadini che paghiamo le tasse e che ci ammaliamo lentamente.

La nostra è una pericolosissima situazione di stallo, che va sanata al più presto, prima che qualcuno di noi mosso dall’esasperazione faccia qualcosa di "sbagliato".
 
La invito a trascorrere una sera dalle nostre parti per rendersene conto.
Cordiali saluti
 
Un cittadino esausto

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